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L’analisi del vicepresidente della Regione sulle consultazioni elettorali

| ANCONA - Luciano Agostini: “nella nostra Regione un risultato straordinario per l’Unione, trainato dal buon governo delle Marche “

“Il risultato conseguito dall’Unione nelle Marche conferma in maniera inequivocabile quello straordinario consenso ottenuto nelle elezioni regionali dello scorso anno. “ Ad affermarlo è il vicepresidente della giunta regionale, Luciano Agostini dopo un’approfondita analisi del voto.

“Il 55 per cento ottenuto dall’Unione alla Camera – prosegue Agostini- pur con modalità diverse di consultazione elettorale nel 2005, rappresenta una significativa prova d’esame, superata, mi sembra il caso di dire, “ a pieni voti”. Un ottimo risultato che non esito ad ascrivere a tutte le forze politiche della coalizione che si sono distinte per coesione, impegno amministrativo e massima disponibilità alla collaborazione. Questo risultato non arriva per caso, se proprio nelle Marche abbiamo piantato le radici dell’Ulivo, una delle prime regioni, infatti, dove è nata la lista. Un riscontro positivo conquistato grazie anche al traino dell’azione del governo regionale e del suo Presidente che in meno di un anno ha tracciato un percorso virtuoso fatto di condivisione e vicinanza ai territori. Una risposta altrettanto netta alle “cassandre” della Casa delle Libertà che avevano profetizzato una caduta di consensi per il governo regionale. Mi dispiace per loro ma non è andata così, anzi. Se lo scorso anno gli elettori marchigiani hanno riposto la loro fiducia in questa coalizione, il risultato del 9-10 aprile rappresenta l’avallo ufficiale a questa amministrazione, al contrario di quanto avvenuto in altre regioni.

All’ex vice ministro Baldassarri che ha affermato : “Andiamo alla conquista delle Marche” , la replica è fin troppo semplice: si studi i numeri e tragga le conclusioni, anche questa volta il responso non è stato sibillino, ma preciso: successo dell’Unione , debacle della Casa delle Libertà.
Se poi analizziamo il voto anche a livello provinciale, le conclusioni sono identiche. Merito sicuramente della politica avveduta e responsabile delle amministrazioni locali, del buon governo dei Comuni e delle Province, ma anche della Regione che ha saputo far interpretare agli enti locali il ruolo di “cerniera” della coesione sociale.

Se ad Ancona e Macerata c’è stato un sostanziale riequilibrio rispetto allo scorso anno dove si è raggiunto il picco massimo, a Pesaro una stabilità con tendenza alla crescita, nella nuova provincia di Ascoli Piceno si è registrato un consenso notevolissimo per l’Unione, in particolare per i DS con oltre il 22 per cento e per Rifondazione comunista. Un trend positivo, specialmente nel capoluogo ascolano, dove si inverte sostanzialmente una situazione che si riteneva appannaggio del centrodestra. Le premesse, ma soprattutto i fatti, ci fanno ben sperare anche per San Benedetto dove ci auguriamo che l’Unione possa tornare a guidare l’amministrazione della città.”

13/04/2006





        
  



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