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Spiaggia libera piena di pali abusivi

San Benedetto del Tronto | Sono serviti nell'estate del 2006 per illuminare la competizione del "Beach Soccer". Da allora, sono passati nove mesi, nessuno si è preoccupato di smantellarli.

di Carmine Rozzi

I pali, piantati solidamente sulla sabbia, sono almeno una mezza dozzina con un'altezza media di sei metri. Di questi quattro hanno ancora installati alla sommità dei potenti riflettori. Sono disseminati in modo da delimitare un quadrato di circa ottocento metri quadri tra il viale e la battigia. Sono lì dal mese di luglio 2006. Si trovano nel pezzo di
spiaggia libera, probabilmente il più ampio di tutta la Riviera, in prossimità dell'area conosciuta come "ex camping" sul Lungomare Marconi.

I tubi in questione servivano per illuminare un campo di calcio sulla sabbia con circa duemila posti. " L'area dovrà essere riconsegnata sgombra e perfettamente pulita da qualsiasi materiale utilizzato o riconducibile alla manifestazione". Il comma inserito nell'autorizzazione rilasciata dall'Ufficio Demanio del Comune il 17 luglio 2006 a firma del dirigente Germano Polidori al settore Attività Gestione Impianti Sportivi non lascia dubbi.

La richiesta fu fatta a suo tempo per permettere l'installazione di attrezzature atte allo svolgimento della manifestazione di "Beach Soccer" promossa e sponsorizzata da Confesercenti e la Cooperativa "Riviera delle Palme", in collaborazione con il Comune di San Benedetto del Tronto, la Provincia e la Camera di Commercio di Ascoli Piceno. L'evento si svolse
dal 21 al 26 Luglio anche se il permesso in questione è valido solo dal 17 al 23 agosto. Da quella data qualsiasi oggetto non rimosso come espresso chiaramente nel comma dell'autorizzazione diventa illegale a tutti gli effetti come riportato, tra l'altro, dall'art. 11.61 nel Codice della Navigazione che punisce gli abusi in aree demaniali specificatamente per le aree destinate a libero uso per le quali non esistono concessioni o permessi di sorta se non per il periodo di tempo strettamente necessario.

In tempi di ruspe e rimozioni non sono pochi gli esercenti balneari che si chiedono come mai un abuso del genere non è stato ancora rilevato né da parte della Polizia Municipale né dallo stesso Ufficio Demaniale che aveva rilasciato a suo tempo il permesso. Tra gli intenti principali contenuti nei recenti ordine di sgombro c'è quello di eliminare gli abusi in quanto,
con la loro presenza, stravolgono lo stato dei luoghi.

I sei pali in questione, vistosi ed imponenti, rientrano di diritto in questa categoria. Nelle recenti giornate di sole che hanno inondato la costa qualcuno ne ha approfittato per prendersi la prima "tintarella" della stagione. E non pochi hanno scelto l'area in questione ma nessuno, forse per un timore inconscio, si è sdraiato all'interno del perimetro. Come la Emma
De Magistris che, con figlio e cane, ha preferito collocarsi a debita distanza: "Ho saputo che lì sotto alla sabbia ci sono ancora grossi tubi con cavi elettrici, non si sa mai".

Mentre i due compagni di scuola Gianpaolo Socci e Pietro Darilla commentano :" Quando siamo arrivati abbiamo notato che lì in mezzo non ci si era messo nessuno così ci siamo adeguati". Lo stesso primo cittadino ha dichiarato recentemente che tra i percorsi preferiti per le sue passeggiate c'è quello di recarsi da Porto d' Ascoli a San Benedetto passando per la spiaggia per poi risalire in direzione sud prendendo il Lungomare.

Secondo quanto affermato dal sindaco, avrebbe notato che parecchi esercizi balneari, con i loro abusi, si sono allungati verso la battigia spezzando la linea ideale costituita dalle altre concessioni. Qualcuno si chiede se ha notato anche la presenza
di quelli tutt'ora non rimossi nell'area di spiaggia libera davanti all' ex camping.

 

13/04/2007





        
  



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