Primo appuntamento sabato 16 aprile alle ore 17,30 nella chiesa di Cristo Re a Porto d'Ascoli. Il giorno successivo, domenica, alle ore 12, esibizione nella Basilica di Collemaggio a l'Aquila.

Il programma proposto, con canti e parti recitate, vuole far riflettere sul dolore della madre di fronte allo scempio del figlio. I canti sono tra i più vari ed interessanti, tutti di stili diversi ma accattivanti e soprattutto motivanti: si vuole infatti rendere il pubblico partecipe della sofferenza di Maria, che prima di essere madre di Dio è essere umano con umani sentimenti.

La stessa passione di Gesù viene presentata in questo breve contributo musicale attraverso gli occhi di una madre. Successivamente la storia della fede ha fatto diventare Maria l'icona della donna perfetta, della Vergine Madre di Dio. Ma forse nella storia, quella piccola e probabilmente più profonda e più vera, c'è uno sconforto tutto umano, una sofferenza semplice e sconvolgente ad un tempo, di una donna che vede con doloroso stupore la fine d'un "figghiu 'nnucenti".

I canti sono di varia estrazione storica e culturale. Il fil rouge che li accomuna è appunto la ricerca della madre, la ricerca di un perché, di una risposta. È l'espressione del dolore di una madre e di un figlio, semplicemente esseri umani.

Direttore artistico della corale, come sempre, è il maestro Fabrizio Urbanelli. Gli interludi strumentali sono a cura di Stefano Almonte Lalli. Flauto traverso e flauto in sol: Fabrizio Urbanelli, chitarra: Stefano Almonte Lalli, tastiera: Anastasia Urbanelli. Info: www.cororiviera.it