Smascherata frode fiscale da 11.230.000 euro
Porto San Giorgio | Un imprenditore santelpidiense, attraverso la sua cittadinanza statunitense, gestiva una società ciclistica fantasma.
Il Col. delle Fiamme Gialle Fabrizio Chirico
Le indagini esperite nel contesto sono state pertanto dapprima indirizzate, in via naturale, verso l'individuazione degli elementi da porre poi in relazione alle contestazioni giuridiche sulla fittizietà della paventata residenza fiscale estera; invero, già nell'ambito dei preliminari riscontri di circostanza, sono emerse situazioni che mettevano addirittura in dubbio la stessa esistenza della società americana, attraverso la quale il professionista elpidiense aveva gestito nel tempo gli affari più sostanziosi, risultata infatti non censita all'anagrafe delle società statunitensi e presso la quale, alla fine degli accertamenti, si è scoperto non esservi mai stato depositato alcun documento o comunicazione obbligatoria relativa alla costituzione, registrazione ed attribuzione del numero di identificazione fiscale, per arrivare, infine, anche a rilevare la totale inesistenza, presso il Fisco statunitense, di qualsivoglia dichiarazione dei redditi.
Le attività, promosse e materialmente condotte dalla stessa Brigata di Porto San Giorgio (FM), oltre a far emergere una vera e propria società "fantasma", hanno consentito di poter riconoscere in capo all'imprenditore nazionale, da sempre residente in Porto Sant'Elpidio (FM), tutti gli obblighi dichiarativi imposti dalle Leggi italiane, motivo per il quale, dopo l'acquisizione degli inconfutabili elementi idonei a dimostrare la fraudolenta sottrazione agli obblighi impositivi attraverso il ricorso a società "fantasma", l'iter investigativo ha potuto beneficiare di concretezza e solidità di contestazioni sia di natura penale che amministrativa, a vantaggio degli interessi nazionali.
L'excursus professionale del team ciclistico ricostruito dai militari ha oltremodo permesso di dimostrare che l'imprenditore, attraverso più società, ora peraltro in fallimento, aveva sempre svolto senza soluzione di continuità le proprie attività nella sola Italia, come testimoniato, ad esempio dai numerosi controlli che, nel coinvolgere anche tutte le società sponsorizzatrici degli eventi sportivi, hanno fatto emergere una consistente evasione, tentata anche attraverso il ricorso a conti correnti accesi presso Istituti elvetici ma che, alla fine, ha anch'essa contribuito a comprovare in via definitiva il ruolo e la gestione in ambito esclusivamente nazionale dell'impresa "fantasma" in territorio estero.
Anche i rapporti economici intervenuti in due anni tra la medesima società "fantasma" ed un'altra dello stesso gruppo avente sede in Civitanova Marche (MC), amministrata anch'essa dallo stesso imprenditore, hanno confermato l'ipotesi investigativa, permettendo di scoprire, nel sol caso, un'evasione fiscale per ben 5,3 milioni di euro.
Le attività ispettive si sono concluse attraverso la segnalazione agli Uffici Finanziari, per il recupero a tassazione, di materia imponibile per complessivi 11.230.000 euro, una base che sarà considerata ulteriormente per l'assoggettamento a tassazione ai fini dell'Imposta sul Reddito delle Attività Produttive (I.R.A.P.); rilevanti anche le violazioni all'I.V.A., quantificate dai militari in 4,5 milioni di euro.
Le accertate condotte dell'imprenditore hanno avuto infine riflessi anche in ambito penale, essendosi infatti realizzate le fattispecie dei reati contemplati dagli articoli 5 "Omessa dichiarazione" e 10 "Occultamento o distruzione di documenti contabili" del Decreto Legislativo n. 74/2000, per i quali "S.V." è stato deferito a piede libero alla Procura della Repubblica di Fermo.
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15/04/2011
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