Le Marche e la Macroregione Adriatico Ionica: storie di resistenza a 70 anni dalla Liberazione
Ancona | Tre giorni intensi di incontri e testimonianze per dare avvio al 70° anniversario della Liberazione delle Marche.
I partecipanti alla riunione europea per la Macroregione Ionica
Dl 23 al 25 aprile, Ad Ancona, al Ridotto del Teatro delle Muse, una manifestazione capace di rendere pienamente l'importanza del progetto della Macroregione Adriatico Ionica, sotto un profilo di alta idealità democratica e di cittadinanza europea, che accomuni tutte le Istituzioni nazionali ed i popoli che faranno parte dell'assetto macroregionale. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca e la Giunta Regionale hanno inteso sostenere e fare proprio il progetto del Forum delle Associazioni Antifasciste e Partigiane delle Città Adriatiche Ioniche, fondato ad Ancona nel 2005 per volontà di alcuni dei protagonisti della Resistenza marchigiana, come Emilio Ferretti e Giuseppe Cingolani, assieme ad altri ex combattenti delle Resistenze dell'altra sponda dell'Adriatico.
Oggi il Forum è un'associazione che vede la partecipazione dell'ANPI regionale e nazionale e delle associazioni della Slovenia, della Croazia, della Serbia, del Montenegro, dell'Albania e della Grecia. In occasione dell'importante anniversario per le Marche, il Forum ha messo a disposizione il proprio patrimonio di relazioni e testimonianze che, in questi anni, ne hanno fatto, seppur del tutto volontaria e animata da testimoni delle Resistenze e da giovani democratici antifascisti, una originale esperienza.
"La strategia macoregionale - dice il presidente della Regione Gian Mario Spacca - fonda le proprie radici sulla ritrovata unità e riscoperta delle comuni origini in area adriatica e ionica. Nel segno della pace, della democrazia, della solidarietà. Di tutti quei valori, cioè, che la Resistenza ha incarnato. È stata dunque naturale la scelta della Regione di aderire al progetto del Forum che ha il merito di esaltare la dimensione europea e, in particolare, adriatico-ionica della Liberazione dal nazifascismo. L'evento che ci prepariamo a vivere vuole raccontare tutto questo, anche attraverso le straordinarie testimonianze degli ospiti internazionali. Vicende come quella di Ante Kardoš, il cui figlio Nicola sarà presente alla tre giorni, accenderanno un faro sulla comune lotta per la libertà combattuta dai partigiani di tutta l'area adriatica".
"Anche per la nostra organizzazione - sottolinea il presidente del Forum Antifascista, Leonardo Animali - il compimento della Macroregione Adriatico Ionica rappresenta un traguardo imprescindibile, per primo sotto il profilo storico, culturale e ideale, e della Macroregione ci sentiamo direttamente parte, e coinvolti a concorrere alla sua attività futura, mettendovi, a partire da questa prima occasione, a disposizione la nostra storia e la nostra esperienza".
Un programma che vedrà il suo culmine nella cerimonia ufficiale del 24 aprile pomeriggio, che sarà conclusa dagli interventi del presidente Spacca e del presidente Nazionale dell'ANPI, Carlo Smuraglia, ma che ha anche una precisa valenza sul piano culturale ed educativo; infatti il 23 pomeriggio si terrà un seminario di formazione sul tema della "pedagogia della memoria" rivolto agli insegnanti e a quanti si occupano, a vario titolo, di educazione; mentre la mattina del 24 saranno le classi delle scuole superiori di Ancona ad incontrare gli ospiti delle delegazioni dei resistenti e degli antifascisti dei Paesi della Macroregione.
Oltre quaranta le presenze internazionali, che arriveranno dall'Ungheria, dal Belgio, dalla Slovenia, dalla Croazia, dalla Serbia, dal Montenegro, dall'Albania e dalla Grecia.
Il programma prevede anche due momenti di spettacolo, sempre incentrati sui temi dell'evento: il 23 sera il concerto della Banda Lavallière che proporrà un repertorio legato alla canzone popolare dell''800 e del ‘900; il 24 il concerto "Partizani" in cui verranno proposte canzoni delle Resistenze dei diversi Paesi che si affacciano sull'Adriatico. Tutti gli incontri sono aperti al pubblico. Molte le presenze Istituzionali, e le collaborazioni con importanti soggetti: con l'Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, l'Istituto "A. Cervi" di Reggio Emilia e l'Associazione Teatro Giovani di Serra S. Quirico.
Un evento quello del 23, 24 e 25 aprile che vedrà anche la presenza di testimoni e personalità, italiane ed internazionali, di straordinaria rilevanza:
- il Prof. Raffaele Mantegazza, dell'Università Milano Bicocca, è uno dei più importanti studiosi europei di pedagogia della memoria e dei movimenti ed organizzazioni neofasciste e neonaziste che stanno proliferando in Italia ed Europa;
- il Prof. Hans Coppi jr, è oggi uno dei direttori del Memoriale della Resistenza di Berlino, ma è anche un testimone degli orrori del nazismo. Figlio di Hilde e Hans Coppi, è nato in un carcere nazista berlinese senza avere mai conosciuto i genitori, giustiziati dei nazisti in quanto componenti delle organizzazioni della Resistenza civile berlinese;
- il Prof. Vilmos Hanti, attuale presidente della F.I.R. (la Federazione Internazionale delle Associazioni Antifasciste e Partigiane), è un intellettuale ungherese che solo pochi mesi fa è stato aggredito per le strade di Budapest da una banda di neonazisti, dopo che aveva denunciato per l'ennesima volta le connivenze tra gli estremisti e il governo ultraconservatore di Viktor Orbán. Ferito leggermente alla testa e agli occhi, Hanti, un ex insegnante cresciuto in una famiglia ebraica che ha preso parte alla Resistenza. Il Prof. Hanti, proprio prima di arrivare ad Ancona, sarà ricevuto in udienza privata il 23 mattina dal Santo Padre Papa Francesco;
- il Prof. Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale dell'Anpi, nato ad Ancona, Partigiano, importante giuslavorista, è stato senatore e componente del Consiglio Superiore della Magistratura.
- Nicola Kardos figlio dello scomparso Ante Kardoš, partigiano croato.
Il 18 gennaio del 1942 Ante si unisce ai gruppi partigiani nascosti sulle Alpi Dinariche, ma dopo solo due giorni il villaggio che li ospita è sottoposto a rastrellamento. Destinato all'internamento, Ante Kardoš inizia una lunga e dolora odissea. Prima ospite del carcere di Spalato, poi il trasferimento in un campo di transito per internati nel-l'isola croata di Ošljak ed infine la deportazione in Italia. Dopo la fuga raggiunge le Marche e nei pressi di Comunanza, aiutato da una famiglia, si nasconde nei boschi, con lui i compagni di fuga ed alcuni soldati inglesi fuggiti dal vicino campo di prigionia di Servigliano. Le sue precarie condizioni fisiche non gli permettono di proseguire e resta nascosto fino alla liberazione del Piceno.
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17/04/2014
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