Le dichiarazioni del Presidente della Provincia Rossi volte a mutilare l'intervento della società autostrade (già progettato e finanziato) per la realizzazione della terza corsia fino a Pedaso mi lasciano letteralmente di stucco.

 

Avevo già notato da parte dell'esponente di rifondazione comunista un atteggiamento ondivago sul problema. Nel suo programma elettorale, infatti, aveva proposto l'arretramento, poi (a urne chiuse) si era convertito alla terza corsia. Ora registriamo la nuova sortita che cancella la parte meridionale del progetto.

 

Mi sarei aspettato che la Provincia battesse i pugni sul tavolo della Regione e della soc. Autostrade affinché l'A14 garantisse ( esaurita la terza corsia a Pedaso) il prolungamento dell'arteria sino alla vallata del Tronto con la necessaria congiunzione a Teramo.

 

E invece no: Rossi vuole sottrarre alla Valdaso, a San Benedetto ed alla vallata del Tronto un'opera di straordinaria valenza favorendo lo storno dei fondi in favore di altre opere (magari la bretella autostradale del porto di ancona...).

 

Ho partecipato al Consiglio Provinciale aperto sulla grande viabilità svoltosi a Porto Sant'Elpidio sabato scorso. Ho constatato, quindi, direttamente le difficoltà in cui si dibatte il centro-sinistra su questo tema tanto da dover  interrompere e rinviare il pubblico consesso a causa dalla mancanza di una linea comune nella maggioranza.

 

Ma non potevo certamente prevedere che Rossi, sotto la spinta "geo-politica" di alcuni esponenti della sinistra fermana, arrivasse a cancellare il Piceno dalle carte autostradali.

 

Credo che a questo punto sia arrivato il momento che tutta la classe dirigente del Piceno, di destra e di sinistra, impedisca che il futuro del nostro territorio sia compromesso dalle scelte di un Rossi sempre più filo-fermano a causa della minaccia continua di scioglimento del Consiglio Provinciale da parte dei fautori della nuova provincia.