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Incidenti a San Bendetto: chi, come, dove e quando

San Benedetto del Tronto | Presentata la tesi di laurea dell’ing. Andrea Ottinetti, “Analisi ed evoluzione dell’incidentalità stradale”: tutti i segreti statistici dei sinistri e degli incidenti sambenedettesi.

di Minerva Strazzella

L'ing. Ottinetti presenta la sua tesi di laurea

Non è una leggenda metropolitana. Statisticamente, se il tanto temuto "vecchio con il cappello" gira in città a bordo della sua autovettura, ha più possibilità di fare incidenti rispetto a un individuo di una qualsiasi altra fascia d'età. Nel 2008, il 10,7% dei conducenti coinvolti in incidenti in riviera facevano parte di questa categoria, contro il 7,3% dei guidatori italiani; per il 2009, la percentuale a San Benedetto è salita addirittura al 14,2%.

Ma i luoghi comuni non sempre sono veri; ad esempio dire "donna al volante, pericolo costante" sarebbe scorretto. Nel 2009, a San Benedetto, sono state coinvolte in un incidente 256 donne, contro 442 uomini. Questo dato evidenzia, da una parte, una maggior prudenza delle donne alla guida, ma, dall'altra, si spiega anche con il minor chilometraggio percorso consuetamente dal gentil sesso. "Ora che uomini e donne conducono uno stile di vita sempre più simile, i dati tendono a bilanciarsi. Nel 2008 infatti, il divario di incidenti fra i due sessi era ancora maggiore: 243 donne contro 514 uomini." Ha spiegato l'ing. Cesare Buonfigli presente oggi in Comune per la presentazione della tesi di laurea "Analisi ed evoluzione dell'incidentalità stradale" del neo ing. Andrea Ottinetti.

E' grazie all'ing. Ottinetti che possiamo sfoggiare questi dati statistici. Il suo lavoro è consistito nell'elaborazione di dati (incidenti e sinistri regolarmente registrati dalle forze dell'ordine) dell'anno 2009, raccolti e poi caricati per stabilire cosa fosse effettivamente cambiato nelle abitudini degli automobilisti sambenedettesi rispetto agli anni 2004/2008 e rispetto al resto del Paese. "La parte difficile" ci ha confidato l'ing. Ottinetti "è stata la raccolta dei dati. Le forze dell'ordine, tranne la polizia municipale, la quale, tra l'altro, si occupa del 40% degli incidenti e dei sinistri, si affidano ancora al cartaceo. Il metodo che ho seguito ha fatto sì che la mia ricerca fosse uniformata con i parametri dell'ISTAT. Il mio lavoro sarebbe stato molto più semplice se fossi stato a Torino, dove c'è già un modello per caricare i dati in modo omogeneo."

Traendo una conclusione generale (e purtroppo riduttiva) possiamo tracciare dei punti d'interesse. Il primo è che tra il 2008 e il 2009 gli incidenti stradali nella riviera sono diminuiti, mentre sono aumentati i feriti. "Ciò significa, e questo è positivo, che ci sono più passeggeri per ogni autovettura." Ha asserito Giuseppe Coccia, comandante della Polizia Municipale di San Benedetto del Tronto. Altro dato che caratterizza la nostra città, è che nel 2009 gli incidenti per vettura (0,739%) sono stati circa il doppio di quelli nazionali (0,28%). Anche questo indice, apparentemente negativo, si giustifica, con ogni probabilità, con l'afflusso di extraresidenti che frequentano la zona rivierasca. I periodi "neri" infatti sono proprio i mesi estivi, da giugno a settembre (11 incidenti solo a luglio e 11 ad agosto del 2009). "Forse una miglior politica stradale ha permesso di far scendere gli incidenti dai 181 del 2008, ai 166 del 2009." ha commentato Settimio Capriotti, Assessore alla Viabilità.

Ma l'ing. Ottinetti non si è fermato qui, e ha rilevato che i momenti di maggior incidentalità sono dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 18 alle 20. E ancora, giorno cruciale, nel quale avere la massima attenzione per strada, è l'insospettabile giovedì, seguito da un più comprensibile lunedì. Fra i tre maggiori motivi di incidente o sinistro, il primo è il mancato rispetto della precedenza, il secondo, eccesso di velocità e il terzo, mancato rispetto della distanza di sicurezza. Maggiori sono gli incidenti in macchina, minori in moto, in aumento quelli in bicicletta, anche per un uso meno sporadico di questo mezzo.

Oltre che a fornirci questi dati rilevanti, l'ing Ottinetti ha permesso di fare una statistica, individuando le strade, anzi gli incroci, nei quali si verificano il maggior numero di incidenti. In pole position troviamo l'incrocio di via Roma con via San Martino; di via Sgambati con via Serao; di via Del Cacciatore con via Da Buglione. "Per rendere innocuo questo ultimo incrocio, abbiamo ridisegnato la strada, imponendo di fare delle piccole gincane per ridurre la velocità. In via Da Buglione in sei anni si sono verificati 21 incidenti e 31 feriti; nel 2009 ci sono stati 5 incidenti con 7 feriti gravi." Ha spiegato Settimio Capriotti e ha aggiunto: "Il lungomare ora è più sicuro, siamo passati da con 51 incidenti e 61 feriti nel 2008 a 36 incidenti e 51 feriti nel 2009. Gli autovelox hanno disincentivato i "piloti sportivi", e gli abitanti, in linea di massima, paiono, prediligere altri mezzi rispetto all'automobile."

"Gli interventi nel traffico sono sempre sperimentali perchè il comportamento degli automobilisti non è mai standard e spesso risponde in modo del tutto inaspettato a determinate scelte stradali," ha concluso l'ing. Cesare Buonfigli, " ma useremo questi dati assolutamente preziosi per migliorare la viabilità della zona."

20/04/2011





        
  



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