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Anche San Benedetto si merita un anatomopatologo

San Benedetto del Tronto | L’anatomopatologo è colui che analizza i tessuti per diagnosticare eventuali patologie; procedura che a San Benedetto richiede tempi molto lunghi e stressanti. Insomma: qualche migliaia di euro per alleviare le sofferenze psicologiche di tanti malati.

di Redazione

Palmiro Merli

È la proposta dell'ex assessore comunale Palmiro Merli che, definendosi "un semplice utente che ha trascorso quasi 40 anni di vita lavorativa tra le mura ospedaliere", avanza umilmente qualche idea per migliorare la vita dei sambenedettesi.

"Passate le elezioni - scrive Merli -, è ora possibile ragionare in modo meno emotivo e anche meno demagogico su servizi sanitari ed esigenze di cittadini. Finito, almeno per quest'anno, il periodo dei tagli di nastri di nuovi reparti e del varo di nuovi servizi attesi per decenni, mi permetto di proporre qualche miglioria a costi molto più contenuti ma con risultati di notevole gradimento per i cittadini che avrebbero un'immediata percezione del miglioramento dei servizi sanitari".

La proposta è quella di dotare l'ospedale di una figura - l'anatomopatologo - che possa operare con la necessaria strumentazione per fornire in tempi accettabili i responsi degli esami istologici.

"Oggi San Benedetto - prosegue Merli - ha una convenzione con il reparto di Anatomia patologica di Ascoli (a proposito, che senso ha un rapporto contrattuale con un ospedale facente parte della stessa Area vasta?) al quale pervengono tutti i reperti provenienti dalle sale operatore sambenedettesi".

"Chiunque abbia avuto la sventura di dover affrontare il calvario di una patologia che richiede la verifica del tipo di tessuto asportato, sa che per avere una risposta possono passare settimane, talvolta più di un mese. Non mi sogno di affermare che quell'attesa può risultare determinante per sconfiggere la malattia, ma certo aspettare così tanto per la ‘sentenza' è fonte di indicibile stress e angoscia per il malato e i suoi familiari".

Insomma: "Per aiutare queste persone - fa notare Merli - non servono milioni, ma qualche decina di migliaia di euro all'anno". "Vi sembra una proposta assurda?"

22/04/2010





        
  



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