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Festival del Giornalismo di Perugia: l’informazione locale tra carta stampata e rete.

San Benedetto del Tronto | Se ne è parlato nell’incontro organizzato dall’ANSO cui hanno partecipato Andrea Bettini giornalista Rai, Alessandro Biancardi editore e direttore primadanoi.it, Nathalie Grange direttore aostasera.it, Enrico Martinet responsabile redazione LaStampa Aosta

di Maria Teresa Rosini

E' negli USA che l'informazione locale on line fa registrare lo sviluppo più consistente negli ultimi anni. Ce lo mostra la schermata con la quale Andrea Bettini fa iniziare l'incontro: una lunghissima lista di offerte di lavoro per giovani giornalisti che fa sobbalzare sulle sedie alcuni giovani studenti presenti. Sono 800 i siti americani dedicati all'informazione locale, non tutti di successo, ma che coprono i più svariati target di utenti di piccole o piccolissime comunità.
Sembra essere questo il segreto: scavare nicchie, luoghi poco raccontati, contesti in cui l'informazione è scarsa, ma significativo il numero di possibili utenti in attesa di essere "agganciati". La presenza di un'informazione collegata al territorio e tempestiva anche nell'intervenire come fonte di notizie indispensabili in occasione di eventi di particolare gravità (alluvioni o terremoti) offrendosi come punto di riferimento per la popolazione, risponde ad esigenze reali delle comunità locali.

Per quanto imparagonabile al contesto americano, in relazione a quello europeo la realtà italiana ha qualcosa da dire. E' il viceprensidente dell'ANSO (Associazione nazionale stampa online) Benedetto Liberati (ilquotidiano.it) che ci offre un rapido ma significativo sguardo sullo stato dell'arte: 60 sono le testate locali on line che rappresenta, con circa 3 milioni e mezzo di visitatori unici mensili e la tendenza ad un incremento degli introiti pubblicitari. Sono cifre che accreditano il circuito ANSO nella media dei grandi quotidiani e gruppi editoriali nazionali costituendo in qualche modo una possibilità di gestione comune dei problemi che la stampa locale online si trova ad affrontare.

L'Anso non esaurisce il variegato panorama della stampa online italiana, mentre il fenomeno è ancora relativamente poco diffuso nel resto dell'Europa.
Le criticità della realtà italiana sono però ancora tante da sconsigliare l'abbandonarsi a facili trionfalismi.
Esse riguardano, sulla base degli interventi dei relatori presenti, almeno due versanti, distinti ma complementari: da un lato la sempre limitata disponibilità di risorse economiche (reperite essenzialmente dalla pubblicità), che genera la difficoltà di retribuire degnamente e adeguatamente i giornalisti, spesso sfruttati in un sistema "usa e getta"; dall'altro il rischio di divenire ostaggio di inserzionisti potenti o di subire le pressioni dei politici locali, condizioni, queste, entrambe in grado di condizionare la "linea" del giornale e la qualità dell'informazione sia nei confronti dell'editore che dei singoli giornalisti che, infine, degli utenti.
Gli altri editori di stampa online presenti testimoniano infatti della difficoltà di portare avanti ogni giorno il loro lavoro garantendo la sopravvivenza e il mantenimento di un livello di qualità accettabile del loro prodotto.

Si devono però ad un giornalista della carta stampata locale, Enrico Martinet responsabile della redazione de "La Stampa" di Aosta, le osservazioni più "pungenti": la conflittualità latente e l'atteggiamento di reciproca sufficienza tra operatori dell'informazione stampata e di quella online non va che a vantaggio degli editori. Occorrerebbe invece che i giornalisti fossero solidali e uniti nei confronti delle varie tipologie di pressione che sono costretti a subire per far sì che la funzione pubblica (di notevole importanza per la democrazia di un paese) che sono chiamati a svolgere sia davvero al servizio dei cittadini.

La raccolta pubblicitaria che permette la sopravvivenza dei giornali sembra essere attratta soprattutto dall'autorevolezza delle testate la quale, per le redazioni locali dei quotidiani cartacei, è garantita dalla presenza del giornale nazionale, mentre le testate online locali rischiano di essere più facilmente preda di pressioni (economiche o politiche) a scapito della qualità e della neutralità dell'informazione.
Un circolo poco virtuoso se si pone la qualità e l'onestà dell'informazione, e quindi la possibilità di essere davvero autorevole, come discriminante principale nella valutazione di un prodotto editoriale.

Reperimento delle risorse attraverso modalità innovative e alternative (notizie a pagamento?), attrazione di utenti sulla base della qualità, rigore e varietà dell'informazione prodotta, sembrano gli ingredienti necessari, ma la ricetta "perfetta" sembra ancora lontana dall'essere realizzata.

22/04/2011





        
  



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