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Palazzo Via Turati. Una costosa lungaggine.

San Benedetto del Tronto | "A tutt'oggi, si calcola in circa 200mila euro l'ammontare dei vari affitti pagati aspettandone il restauro".

di Carmine Rozzi

Il  presidente del quartiere Porto d’Ascoli Centro Giorgio Panichi è tornato recentemente alla carica. Oggetto dell’iniziativa l’ormai annoso (anche questo) problema dell’immobile situato in Via Turati – SS Statale 16. Puntellato e transennato da ormai una mezza dozzina di anni sta cadendo letteralmente a pezzi con lo scorrere del tempo e delle amministrazioni che non hanno finora saputo o voluto cercare una definitiva sistemazione. La palazzina sul punto di essere abbattuta fu, per così dire, “salvata” dalle Belle Arti anche se, a detta di molti, di arte bella  non è che ve ne sia poi un gran che.

Ora il fatto in sé non sarebbe poi così eclatante. La lista delle  “cattedrali nel deserto” (vedere articolo allegato n.d.c) nel Comune di San Benedetto  si allunga sempre di più . Se ne trovano un po’ dappertutto. Di diverse grandezze e dall’estetica la più disparata. La maggior parte di esse si avviano verso un triste declino solitario senza procurare altro danno se non quello visivo. Ma questa no. Questa invece costa. Difatti il Comune di San Benedetto, dal 1999 ,paga un affitto annuale di circa 11 mila euro alla ditta che vi ha costruito l’impalcatura di sostegno. E facendo un po’ di conti spicci a tutt’oggi la spesa ammonta alla somma globale di  60/70 mila euro (euro più euro meno).

Ma non è tutto. Perché alla chiusura dell’edificio si dovettero trovare  nuovi alloggi per i    distaccamenti Comunali di Anagrafe e Vigili Urbani. E siccome l’allora Amministrazione (ma neanche questa) non disponeva di locali propri ecco che si dovette ricorrere all’affitto. Ed uno, ampio, si rese disponibile al nr. 10 di Via Nazario Sauro. Anche qui un costo stimato di circa 8/10 mila euro annuali. Ma qui gli anni di affitto sono molti di più in quanto l’immobile fu chiuso molto prima di essere puntellato, diciamo un quindicina di anni. Il che porta ad una spesa stimata sulle 100/130 mila euro. Tra l’una e l’altra una spesa complessiva di circa 200 mila euro ovvero quasi mezzo miliardo delle vecchie lire. Una bella sommetta.

Il tutto per conservare la possibilità di utilizzare un immobile pubblico che nel frattempo, per intoppi burocratici, lunghezze amministrative o quant’altro, continua ad invecchiare facendo lievitare, ad ogni anno che passa, la spesa di restauro. Si deve dare atto all’ attuale Amministrazione di aver sottolineato più volte come questo problema rientri fra le sue priorità di massima. Ma , come fa rilevare il Panichi, gli intenti allo stato attuale sono purtroppo rimasti tali.

Dichiara altresì di essere uscito oltremodo confuso dal suo recente incontro avuto con l’assessore Poli in quanto, mentre questi da una parte dava per imminente l’inizio dei lavori, dall’altro canto gli stessi tecnici della divisione Lavori Pubblici non darebbero la cosa fattibile se non ad estate inoltrata. Si aspetta che la ditta appaltatrice presenti una documentazione tecnica adeguata. E quello dell’aspettare, vedasi anche per Piazza S.Pio X, sembra diventare negli ultimi tempi una costante (assai dispendiosa nella fattispecie).

Una volta ultimato il restauro, quando ciò avverrà, il progetto vi prevede, tra l’altro, il ritorno dell’Anagrafe e dei Vigili Urbani. Mentre nel giardinetto annesso la creazione di un parcheggio sotterraneo ( come quello in Piazza Tardone) con la capienza di circa una trentina di macchine. E per un nodo centrale come quello di Via Turati- Statale 16 un parcheggio in quel posto riveste una importanza quasi vitale.

 “ L’aspettare con pazienza che gli altri si decidano va bene. Dare tempo a chi deve prendere importanti decisioni è lodevole. Ma non lo è – e qui conclude il Panichi – quando la troppa pazienza messa nell’aspettare rasenta la condiscendenza. Non quando si amministra la cosa pubblica. Non quando l’attesa è già costata ai contribuenti quasi mezzo miliardo di vecchie lire.

 Un anno fa il Sindaco promise di voler risolvere a breve termine la cosa. Ciò non è ancora avvenuto ed intanto si sono pagati altri soldi in affitto. Tra i vanti di questa Amministrazione  vi è quello di volere e poter realizzare le opere che le passate Amministrazioni non hanno avuto la capacità o il coraggio di fare. Bene, lo dimostrino finalmente anche con il palazzo di Via Turati”.

22/04/2005





        
  



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