Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di CittadinanzAttiva sull'apertura degli esercizi commerciali nella giornata del 25 aprile: 

"Pensare di poter esaltare il 25 Aprile attraverso l'apertura degli esercizi commerciali e il mercato ambulante non può che rappresentare un fenomenale autogol ancora una volta perpetrato da questa Amministrazione, la quale prima chiede il parere di Sindacati, Associazioni dei consumatori e di categoria, poi, invece, procede in senso completamento opposto agli indirizzi che riceve.

Il 27 novembre 2007, nella riunione convocata per decidere le deroghe relative al 2008, tutti i sopra indicati organismi hanno espresso parere contrario all'eccesso di deroghe, escludendo a priori il 1° gennaio, il 25 aprile, il 1° maggio e il 25 e 26 dicembre. L'Amministrazione non ha ascoltato il parere e non si è dimostrata sensibile alle motivazioni che lo supportavano, rimanendo, però, fermo il diniego assoluto e condiviso, di apertura in quelle date.

Ora, le associazioni di categoria (confcommercio, confecercenti e cidec) chiedono la deroga del 25 aprile, smentendosi, e l'amministrazione si affida ad una richiesta di parere scritto a sindacati e associazioni dei consumatori, che Cittadinanzattiva ha inviato tempestivamente, rimanendo sulla ferma posizione di diniego. Se e cosa abbiano risposto CGIL, CISL e UIL non è dato sapere! Certo non ci incantano più quanti si erigono a difensori della famiglia e poi non compiono atti concreti in quella direzione; non ci incantano più i difensori dei giovani, quelli che si preoccupano della loro crescita morale, culturale, serena all'interno della famiglia; non ci incantano più coloro che si "preoccupano" dei problemi sociali se solo il consumismo assurge a motore di una collettività.

Cittadinanzattiva esce a testa alta da questo confronto, rilevando invece in questa Amministrazione uno scarso rispetto per la memoria ed i valori espressi dai ricordi del 25 Aprile.
Peraltro, per decidere quanto di più sbagliato potesse decidere, l'Amministrazione guidata dal sindaco Gaspari, si è dovuta esprimere con ben tre delibere (n. 38 del 14 aprile, n. 39 del 16 aprile e n. 40 del 21 aprile, per arrivare alla deroga per tutte le attività in sede fissa e su area pubblica, con l'unica motivazione dell' "ordine turistico"), segno di mancanza di autorevolezza a saper decidere su una giornata dove la massima esaltazione verrebbe configurata nell'elemento commerciale; come se, nell'arco dei restanti 364 (ma quest'anno sono 365) giorni dell'anno mancassero le opportunità per garantirsi " le necessità" di acquisti.

Rileviamo comunque che la stragrande maggioranza degli operatori è fortemente delusa della "non decisione" perché convinta che la mancanza di indirizzo andrà a determinare maggiore confusione, senza poi parlare dei dipendenti schiacciati in una disparità di trattamento. Peggio di così non si poteva fare."