L'oro delle Marche punta alla conquista di Stati Uniti e Medio Oriente
San Benedetto del Tronto | Nuovi incontri con operatori commerciali stranieri per le aziende marchigiane del settore orafo.
Le aziende artigiane associate al Consorzio Piceni Art For Job hanno mostrato loro un sunto delle proprie produzioni d'oreficeria artistica e di design attraverso un'esposizione organizzata nelle sale di Palazzo Campana. Queste le botteghe artigiane del Consorzio, tra le 28 partecipanti da tutta la regione, che hanno preso parte agli incontri: Atelier Gioielli di Sergio Nicolini, Bottega orafa di Mirko Bacelle, Coccia & Oddi, Gatti Gioielli di Roberto Gatti, Silvano Zanchi, Staccioli Gioielli di Franco Staccioli.
Gli operatori statunitensi intervenuti all'evento, interessati a conoscere il mercato locale, la qualità dei suoi prodotti, l'innovazione e i trend del settore, nonché a ricercare e stabilire rapporti commerciali con nuovi fornitori, sono: Craig Husar buyer della Lyle Husar Designs, Marc Solomon della Solomons Fine Jewelry, Vincent Spilotro importatore della Arezzo Jewelers, e Catherine Dayrit, giornalista della rivista di settore National Jeweler.
Martedì 20 e mercoledì 21 è stata invece la volta delle visite dirette nei laboratori artigiani. Gli operatori hanno potuto avere in questo modo un contatto più immediato e concreto con le aziende. Tutti gli operatori della delegazione hanno quindi visitato i laboratori orafi delle aziende artigiane associate al Consorzio Piceni Art For Job, Gatti Gioielli di Roberto Gatti, a S. Benedetto del Tronto (AP), e Atelier Gioielli di Sergio Nicolini, a Senigallia (AN).
Presso il laboratorio Gatti Gioielli, nei confronti del quale gli operatori hanno espresso il loro entusiasmo per la qualità produttiva, come anche per la realtà aziendale e il suo approccio al mercato, la delegazione ha potuto avere un esempio concreto di ciò che vuol dire oggi nelle Marche dedicarsi all'arte orafa ad alti livelli: pezzi artistici frutto di un incontro particolarmente efficace fra idee, ricerca, progettazione contemporanea, e tecniche della tradizione orafa. Coinvolti e affascinati dalla simulazione dell'intero processo creativo e produttivo mostrata da Roberto Gatti e dai suoi collaboratori, i buyer statunitensi hanno espresso la loro ammirazione per la realtà di Gatti Gioielli, richiedendo cataloghi dettagliati delle produzioni e prospettando risvolti positivi in relazione all'inizio di un rapporto commerciale e all'inserimento delle creazioni dell'azienda nel mercato americano.
Entusiasta anche la giornalista Catherine Dayrit, che dedicherà un articolo su National Jeweler a questa visita nelle Marche e alle botteghe artigiane visitate, tra le quali appunto Gatti Gioielli e l'Atelier Gioielli di Sergio Nicolini. Quest'ultimo laboratorio ha infatti saputo attrarre grande interesse grazie alla sua passione per la creatività e la ricerca, nel design e nella progettazione di originali meccanismi. Caratterizzano infatti l'atelier produzioni uniche d'alta oreficeria, basate su brevetti esclusivi, come i gioielli Scrigno: dotati di meccanismi di chiusura, apertura, trasformazione e scomposizione, racchiudono sorprese preziose o pensieri personalizzati incisi a laser. Oggetti realmente unici e affascinanti che hanno offerto una testimonianza, notevolmente apprezzata, della ricerca nel design e nella tecnica orafa, portata avanti dalle aziende marchigiane.
Gli incontri ad Osimo e nei laboratori si sono quindi conclusi con contatti commerciali di rilievo con gli operatori statunitensi, che d'altra parte rappresentano un mercato da sempre di grande interesse per il made in Italy. L'Italia è infatti al quarto posto tra i fornitori degli USA nel campo della gioielleria e oreficeria, ma in alcuni segmenti particolari e più di nicchia, come quello della gioielleria di alto livello e di design, occupa il primo posto. L'instaurarsi di rapporti di partnership tra le aziende produttrici italiane e i grossisti e dettaglianti statunitensi è quindi essenziale per favorire la penetrazione e distribuzione dei prodotti di alta oreficeria artigianale negli Stati Uniti.
Previsti per giugno, inoltre, altri importanti incontri con operatori commerciali del mercato orafo provenienti dal Medio Oriente e precisamente dagli Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Bahrein, Arabia Saudita e Libano.
Questi mercati costituiscono infatti un segmento di notevole importanza per l'export di prodotti di oreficeria di alto livello. In particolare gli Emirati Arabi Uniti sono i maggiori consumatori di gioielleria in oro e pietre preziose della regione del Golfo: Dubai assorbe il 65% della domanda, Abu Dhabi il 18%. Le prospettive per il futuro del mercato della gioielleria continuano inoltre ad evidenziare un trend positivo. Il governo federale locale ha infatti messo in atto norme di supporto al commercio del settore che, insieme alla nota disponibilità di reddito di questi paesi, all'inesistenza di tasse e all'attitudine a considerare l'acquisto di gioielli come forma d'investimento e rappresentazione di status, fanno prevedere una tendenza di mercato sicuramente interessante.
Le aziende del Consorzio e quelle marchigiane in generale stanno dedicando particolare attenzione negli ultimi anni all'esplorazione commerciale dell'area, partecipando ad importanti fiere del settore, da Dubai (Emirati Arabi Uniti) al Kuwait, fino a Riyadh (Arabia Saudita). La prossima missione di giugno, relativa alla visita degli operatori mediorientali nelle Marche, consentirà quindi alle aziende orafe di rafforzare le intese commerciali già avviate direttamente in loco.
Per ulteriori informazioni:
Consorzio Art For Job
Via dell'Airone, 21 63039 S. Benedetto del Tronto (AP)
Tel: +39 0735 657562 Fax: +39 0735 651049
e-mail: info@artforjob.it
www.artforjob.com www.artforjob.it
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23/04/2010
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