Il candidato Marco Calvaresi, circondato dai suoi, insieme agli esponenti di spicco del Nuovo Polo - Domenico Martinelli, Benito Rossi, Luigi Orlandi, Carlo Di Giovanni e la giovane Erica Basile - oggi a Villa Corallo per sferrare un attacco frontale agli avversari delle prossime amministrative.

Gaspari rimane il candidato da battere, condannato per una politica turistica perdente, "con il peggiore assessore degli ultimi venti anni", ma anche, secondo Calvaresi, per aver strumentalizzato la manutenzione straordinaria delle strade in funzione delle elezioni.

La debolezza più marcata, secondo il candidato centrista, rimane l'omissione di interventi per il disagio sociale e per la solidarietà, "a cui si dedicano tanti volontari costretti a sopperire le mancanze del comune assente". L'analisi dei mali gaspariani è solo la conclusione di un affondo di ben altro tono, che infierisce su Bruno Gabrielli.

Sponsorizzato solo da Ceroni e Giovanardi, autori l'uno di un infelice riforma e l'altro della sventurata scissione tra Ascoli e Fermo - secondo il ritratto di Vittorio Santori - sembra in linea con la fine della democrazia in un'Italia in profonda crisi.

"E' stato la causa delle dimissioni del mio governo. Se si fosse dimesso lui non sarei stato costretto a farlo io" secondo lo stesso Martinelli che aggiunge "oggi è la causa della divisione di un centro destra che altrimenti sarebbe stato destinato a sconfiggere Gaspari al primo turno".

Inchiodato alle responsabilità politiche, Gabrielli "non ha saputo fare un passo indietro, a causa della sua immaturità, inesperienza politica - data l'ingenuità che ha portato alla bocciatura di due delle sue liste - e di una grande testardaggine" ribadisce l'ex sindaco.

Orlandi non risparmia nemmeno "la politica dei marciapiedi di Gaspari", "la totale mancanza di una cultura di governo" e si dice convinto che la città, dopo altri cinque anni di questa amministrazione è destinata al tracollo. Benito Rossi mette sotto accusa la consuetudine dei doppi incarichi dei rappresentati dell'altro centro destra.

Quello che "non può confidare sulle potenzialità trainanti di un candidato come Calvaresi - avulso da logiche clientelari e che non è costretto a vivere di politica". Nè su un programma condiviso, anteposto alla scelta del candidato, o su una squadra così coesa, che con "l'entusiasmo di esserci" si rivolge agli sfiduciati e a quelli che non vanno più a votare.

L'unica formazione elettorale che vanta una lista di giovani, guidata dall'outsider Erica Basile. Giovane, ma con le idee chiare, di chi non intende farsi merce di voti, ma che è chiamato a dire la propria, come i più esperti colleghi - assicura la Basile - hanno sempre permesso di fare.

"Al ballottaggio ci sarà Marco, anche perché altrimenti, se ci fosse Gabrielli, Gaspari si ritroverebbe a festeggiare con lo Champagne" rincara la dose Martinelli. "Noi invece ci batteremo alla pari, per San Benedetto che si trova in un momento storico in cui o si evolve e è destinata a soccombere. Oggi il 40% dei lavoratori in città è sull'orlo della perdita del lavoro e chiede la cassa integrazione come unica misura di tutela, mancando ogni strategia sull'occupazione e sul rilancio economico" dice Orlandi. Dando voce ai pensieri di tutti i presenti al grido di "O rilancio, o morte!".