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Palme, mai più abbattimenti

Grottammare | A sancirlo è l'imminente protocollo di intesa tra i comuni di Grottammare, San Benedetto e Cupra che insieme all'Assam, la Provincia e al Politecnico delle Marche riconoscono l'efficacia della cura sperimentale contro il Punteruolo rosso.

di Stefania Serino

giardinieri comunali a lavoro su una palma infetta da punteruolo rosso

Ha funzionato. La sperimentazione anti punteruolo rosso è stata valutata positivamente dagli esperti Assam e dai ricercatori dell'Università delle Marche che insieme ai comuni di Grottammare, San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima nonché la provincia di Ascoli Piceno, avviarono mesi fà un difficile percorso mirato a trovare una valida soluzione al problema del punteruolo rosso.

Il coleottero di provenienza afro-asiatica da molti mesi ormai ha messo in ginocchio diversi tratti di costa siciliana, pugliese, laziale e sin dallo scorso anno minaccia anche la Riviera delle palme.

Ebbene, in seguito ad uno studio basato sull'itreccio di diverse cure sperimentali, è stata appurata l'efficacia del metodo biologico basato essenzialmente sulla messa in sicurezza dell'esemplare in oggetto, seguita da un'accurata potatura sferica e sull'iniezione di nematodi ad una temperatura non inferiore ai 10°.

A fronte dei risultati ottimali raggiunti, gli enti comunali coinvolti si preparano dunque a sottoscrivere giovedi 30 aprile un protocollo di intesa che eliminerà il ricorso all' abbattimento sulle palme ritenute infette sancendo, così definitivamente l'efficacia della cura sperimentale di tipo biologico.

L'assessore all'ambiente di Grottammare Giuseppe Marconi non nasconde la propria soddisfazione: "Sulle 20 palme sottoposte a sperimentazione, i risultati sono stati ottimi e con la firma di questo protocollo possiamo impedire che le piante colpite dal Punteruolo vengano abbattute definitivamente, modificando così, la Legge Regionale".

Difatti stando alle disposizioni fornite dal Ministero dell'Ambiente le palme infette da punteruolo rosso dovevano essere necessariamente abbattute, mentre da domani almeno nel perimetro dei tre comuni piceni interessati, tutto questo potrà essere evitato, a tutela del patrimonio palmizio che caratterizza da decenni la riviera.

Resta da considerare la questione del commercio, ove insiste allo stato attuale il fermo vendita-acquisto di palme per capire se tale protocollo stabilirà o meno l'eventuale via libera al commercio di esemplari palmizi.

 

29/04/2009





        
  



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