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Pietro Colonnella:"Le mie priorità sono lavoro, turismo, infrastrutture, università"

San Benedetto del Tronto | L'ex Presidente della Provincia è convinto di farcela al Senato dove, in caso di vittoria, lo stesso Fassino gli avrebbe prospettato un incarico di Sottosegretario.

di Carmine Rozzi

Pietro Colonnella: ex Presidente della Provincia in corsa per il Senato nella lista Democratici di Sinistra


Pietro Colonnella. Nato ad Acquaviva Picena il 19 febbraio 1956. Diplomato presso l’Istituto Industriale Montani di Fermo, ha frequentato la Facoltà di Scienze Politiche a Macerata. Ha ricoperto gli incarichi di Segretario Provinciale della Fgci dal 1980 al 1984, capogruppo nel Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto dal 1983 al 1988, Segretario Provinciale dal 1989 al 1991 e poi ancora dal 1991 al 1993 e Vicesegretario regionale del Partito della Quercia dal 1993 al 1995.

E’ stato Presidente della Provincia di Ascoli Piceno dal 10 maggio 1995 sino al Giugno 2004. In particolare, in questo ruolo si è occupato prevalentemente di iniziative volte a favorire lo sviluppo del territorio piceno, credendo convintamene nel ruolo della concertazione e della programmazione negoziata dando per questo vita ad un Patto Territoriale per l’industria e l’artigianato ed ad uno specialistico per l’agricoltura e la pesca, conseguendo così canali finanziari a vantaggio del territorio con contributi a fondo perduto per 39,8 miliardi di vecchie lire, maturando la creazione di n. 587 posti di lavoro alla data del 30 giugno 2003, oltre a consentire la realizzazione di 19 investimenti pubblici per 21 miliardi sempre di vecchie lire.

A meno di una settimana dalle elezioni qual è il suo giudizio su questa campagna elettorale?
La recente riforma elettorale paralizza la rappresentanza diretta e, di conseguenza, la sua identificazione con i territori d’appartenenza perciò mi sto impegnando al massimo nel comprensorio Piceno per porre in risalto quelle che sono le problematiche  come il lavoro, che ci vede all’ultimo posto in quanto ad occupazione a livello regionale nonostante le nostre 45 mila imprese (Ascoli-Fermo), cercando di superare tutte quelle forme d’incertezza e precarietà ad esso legate. Occorre rilanciare l’artigianato che ci vede al primo posto in ambito nazionale così come quella del turismo che vede il primato della nostra provincia in ambito regionale con ben cinque milioni di presenze annuali.

Luci ed ombre equamente divise?
Purtroppo no. Il divario fra le cose positive e negative è reso impari dall’incongruenza tra l’enormità delle risorse potenziali e l’esiguità del loro sfruttamento. Ai primati del turismo e delle imprese fa riscontro il doppio della disoccupazione. Questo significa che non siamo stati ancora capaci di saper tradurre in posti di lavoro la mole d’opportunità che, nonostante tutto, riusciamo a produrre. Occorre creare infrastrutture necessarie con, in primo piano, le vie di comunicazioni. Penso alla A14 il cui potenziamento non può fermarsi a Pedaso. Non possiamo accettare che il Piceno rappresenti l’imbuto di quest’importante arteria. Presso il nuovo governo, che speriamo sia di centrosinistra, chi sarà eletto per la provincia dovrà farsi carico di far trovare la somma necessaria per poter ovviare a quest’incongruenza.

Il problema delle vie di comunicazione non riguarda solo la A14…..
Esatto. Dovremmo potenziare la Salaria per collegarci con la superstrada per Roma. Si deve tener conto della "mezzina" come strada interna che va da Castel di Lama fino a Fermo. Per San Benedetto occorre definire per portare a termine in modo riveduto e corretto la variante della “bretella” che non può finire a Santa Lucia. Ho proposto tempo fa un arretramento di questa bretella al fine di ovviare al traforo del Monte della Croce che avrebbe un impatto ambientale molto sgradevole. Arretrandola verso monte essa si potrebbe collegare a Porto d’Ascoli e quindi alla zona industriale di San Benedetto per ricongiungere Acquaviva e finire allo sbocco del casello autostradale di Grottammare.

Cosa possiamo aspettarci da una sua elezione?
Innanzitutto occorre vincere. Per vincere bisogna votare a sinistra indicando il simbolo dei DS che, secondo gli ultimi sondaggi, dovrebbe diventare il primo partito italiano. Una volta eletto Senatore è mio impegno rappresentare innanzitutto la nostra Provincia portando avanti qui temi che sono più attuali ovvero lavoro ed occupazione. Dalle recenti parole di Fassino nella sua visita a San Benedetto ci sarebbero le concrete possibilità che mi sia affidato un Sottosegretariato. Per la nostra Provincia questo potrebbe essere un’enorme possibilità da sfruttare per cercare d’essere presente là dove avvengono le scelte di programmazione e d’investimento.

Il ponte sulla SS16 che doveva iniziare a gennaio, con tanto di progetto e stanziamento acquisito, sembra di là dal venire…
E’ indubbio che un’elezione al Senato servirebbe ad accelerare la messa in cantiere ed accorciare certe difficoltà di livello burocratico. In questo come in altri casi la vittoria della sinistra consentirebbe ad un rappresentante locale di dare un impulso vigoroso alle attese della provincia e della nostra stessa città.

Quali sono le priorità del Colonnella Senatore ?
Lavoro, turismo, infrastrutture, università. Quello dell’’istruzione universitaria è d’importanza fondamentale per il futuro sviluppo di tutta la provincia. Le premesse sono già molto soddisfacenti se si pensa che la sola Facoltà d’Architettura d’Ascoli annovera alcune migliaia di studenti, mentre la Facoltà d’Economia “Giorgio Fuà”, appena insediatasi a Porto d’Ascoli, è un fiore all’occhiello dell’intera Regione essendosi guadagnata riconoscimenti a livello internazionale. Ecco, occorre partire da qui, dall’insegnamento in loco dei nostri giovani, evitando alle famiglie spese di soggiorno in atenei lontani, per poter preparare nel modo più qualificato le forze del futuro.

03/04/2006





        
  



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