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Per la Provincia l'Udc schiera Ciccanti

San Benedetto del Tronto | «Mi candido per il riscatto del Piceno». Queste le prime parole dell'Onorevole Amedeo Ciccanti da candidato presidente della Provincia di Ascoli. Lorenzetti, Orlandi ed il dott. Mario Capriotti candidati nei collegi sambenedettesi.

di Marco Braccetti

Candidati e dirigenti locali dell'Udc con l'On. Ciccanti

L'Udc scioglie le riserve ed in vista delle prossime elezioni provinciali presenta il proprio candidato presidente. Si tratta del "cavallo di razza" della scuderia centrista: l'On. Amedeo Ciccanti, candidato anche nella corsa verso il Comune di Ascoli. Ciccanti ha un curriculum di tutto rispetto: primo cittadino ascolano a soli 31 anni. Più volte consigliere regionale. Già Senatore ed ora rappresentante alla Camera dei Deputati.

«Per molti io rappresento il vecchio -esordisce ironico il candidato presidente - ma sono in buona compagnia, anche gli altri candidati alla presidenza non sono certo di primo pelo. E poi penso che la vera divisione sia tra un candidato buono ed uno cattivo e questa valutazione la lascio agli elettori».

 In queste ore si stanno limando le candidature nei vari collegi ed ancora non si conosce la lista completa. Alcuni nomi certi sono: Marco Lorenzetti, Luigi Orlandi ed il medico dello sport Mario Capriotti per San Benedetto, Francesca Coccia per Grottammare, Alessandro Salluce per Ripatransone, Sergio Corradetti per Montalto-Castignano e Carlo Ameli per Colli del Tronto. Tutti presenti alla conferenza stampa tenutasi giovedì 30 aprile presso il Municipio sambenedettese.

Visto l'alto numero dei candidati presidenti (ben cinque) ed il grande peso politico di tutti loro, sembra scontato che si andrà al ballottaggio. Ciccanti ci spiega come si muoverà l'Udc: «l'otto di giugno, quando conosceremo i risultati del voto, ci riuniremo e decideremo». Le ipotesi sono due. «Se saremo noi ad andare al ballottaggio decideremo chi accettare come aggregato, mentre se saremo fuori dal ballottaggio decideremo con chi aggregarci». Su quali basi? E' presto detto: «Valuteremo il maggiore tasso di centrismo dimostrato dagli altri candidati durante la campagna elettorale», afferma in conclusione Ciccanti. Insomma chi dimostrerà di avere il programma "più di centro" avrà il sostegno dell'Udc.

Ma torniamo a bomba sull'attualità: il Bilancio provinciale sarebbe gravato da uno squilibrio finanziario di circa 1milione e 600mila euro che nelle prossime settimane verrà certificato ufficialmente. «In questa situazione governare sarà difficilissimo. Sarà dura ce ne rendiamo conto», afferma Marco Lorenzetti.

Secondo Ciccanti si è arrivati a questo stato perché negli ultimi 10-15 anni in Provincia non c'è stato rigore amministrativo. Si è fatta della finanza allegra che, tra l'altro, non ha portato ad alcun risultato concreto: «Quale significativa novità ha apportato negli ultimi anni la Provincia? Su quali importanti progetti a lavorato? La risposta è semplice: nessuno. Si è fatta soltanto ordinaria amministrazione», valuta il candidato centrista.

Insomma, citando il neologismo presente nell'ultimo libro di Enrico Letta (Costruire una cattedrale), il parlamentare dell'Udc taccia le ultime amministrazioni provinciali di "presentismo". Un deficit che, a dirla tutta, riguarda gran parte della politica italiana: «Si governa inseguendo le emergenze e le esigenze del momento, senza pensare al futuro. Il mio modo di far politica non è certo questo».

Tra gli obiettivi programmatici dell'Udc troviamo la realizzazione della Città del Tronto: un'unione, senza soluzioni di continuità, di Ascoli e San Benedetto attraverso servizi ed infrastrutture. I centristi hanno in animo di potenziare il sistema dell'istruzione e della formazione per riqualificare il sistema produttivo. Per l'Udc dopo il modello di sviluppo assistito della Cassa del Mezzogiorno, durato fino al 1990, non è stato pensato un nuovo modello di sviluppo. Occorre quindi definire ambiti di collaborazione tra pubblico e privato per costituire un nuovo modello di competitività territoriale.

Per la compagine centrista è di primaria importanza ridefinire le vocazioni territoriali delle aree naturalistiche della zona montana (Parchi della Laga e dei Sibillini), della produzione agricola specialistica (area della Valdaso), dei servizi (area turistica sulla costa), culturale (centri storici delle aree interne) e produttive (poli industriali). Infine sarebbe opportuno riqualificare le mobilità in rapporto alle infrastrutture materiali, in una visione eco-sostenibile.

Dal punto di vista energetico: ok, alla realizzazione di nuove centrali di cogenerazione, purché piccole (massimo 20 mega-watt) e poco impattanti sul territorio.

30/04/2009





        
  



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