Appello al voto del Coordinamento dei Girotondi
| Le ragioni per andare a votare. Dobbiamo votare anzitutto per battere il governo delle leggi vergogna, della deformazione costituzionale, della guerra al servizio di Bush.
Il coordinamento dei Girotondi e Movimenti
C'è in Italia una cittadinanza attiva che vorrebbe riconoscersi nell'Unione ma non è rappresentata dai partiti dell'Unione.
La nuova legge elettorale ha attribuito ai partiti il potere di indicare non solo chi partecipa alla competizione elettorale ma addirittura chi vincerà.
Ma i partiti hanno perfezionato questo dominio: con il rifiuto delle primarie di circoscrizione e il veto alle liste indipendenti hanno impedito ai cittadini di influire sulla selezione delle candidature.
Così siamo costretti a votare per liste bloccate verso cui si potrebbe avere scarsa o nessuna fiducia.
Ma oggi non siamo liberi di non votare. Dobbiamo votare anzitutto per battere il governo delle leggi vergogna, della deformazione costituzionale, della guerra al servizio di Bush.
Dobbiamo votare non per consegnare la nostra volontà a partiti che non ci rappresentano ma per affermare la nostra intenzione di dare un contributo costruttivo alla futura attività di governo.
Votiamo per le liste di centrosinistra perché vogliamo dopo il voto esprimere tutte le nostre opinioni su che cosa il centrosinistra dovrà fare sui temi di maggiore interesse collettivo (lavoro, stato sociale, ricerca, gestione dell'ambiente e del territorio).
Votiamo oggi per poter dire e contribuire a decidere che cosa dovrà essere fatto domani per cancellare l'anomalia italiana:
• abrogazione delle leggi vergogna (falso in bilancio, legittimo sospetto, Cirielli...)
• sostituzione delle leggi incostituzionali (Bossi-Fini, Moratti, Legge 30, Legge 40, Gasparri, ordinamento giudiziario, legittima difesa, legge elettorale, Pecorella...)
• ineleggibilità e incompatibilità con ruoli di governo per i proprietari dei mezzi di comunicazione
• legge sul conflitto d'interessi per separare in qualsiasi campo gli interessi pubblici dalle utilità private
• riforma generale del sistema radiotelevisivo. Nel settore commerciale: apertura a una molteplicità di operatori privati in concorrenza tra loro. Nel settore pubblico: sottrazione delle reti al controllo dei partiti
• ritiro immediato dei soldati dall'Iraq
• ricorso sistematico alle primarie in tutte le prossime consultazioni elettorali
• maggiore partecipazione delle donne nelle assemblee elettive e nel governo
• massimo impegno per un NO corale alla deformazione della Costituzione nel prossimo referendum
Per queste ragioni votiamo e facciamo votare
Diamo appuntamento a tutti i soggetti della libera cittadinanza in una assemblea nazionale dopo le elezioni del 9-10 aprile
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04/04/2006
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