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L'Isport di Monsampolo del Tronto diviene unità di ricerca n°13 e punto di riferimento nazionale

Monsampolo del Tronto | Detto evento è di notevolissimo rilievo per i riflessi sul territorio oltre che per le nuove attribuzioni conseguenti.

La direzione dell’Istituto sperimentale per l’orticoltura, con sede in Monsampolo del Tronto (AP), appartenente al Consiglio ricerca per l’agricoltura, in persona del direttore, Dott. Valentino Ferrari, comunica che ad esso Istituto è stata recentemente attribuita la qualifica di UNITA’ DI RICERCA n° 13.
Detto evento è di notevolissimo rilievo per i riflessi sul territorio oltre che per le nuove attribuzioni conseguenti. In virtù, infatti , della qualifica acquisita l’ISPORT potrà, tra l’altro, potenziare il proprio organico acquisendo nello staff, già altamente qualificato, nuovi ricercatori ed agronomi non solo incrementando il già alto livello scientifico e dando la possibilità a giovani laureati di opportunità di lavoro.

Comunica, altresì, che sarà perfezionato il “contratto di filiera”, dopo lunghi e laboriosi tentativi, con una serie di aziende private. Detto settore, produttivo del freddo, si occupa di studi su specie varie al fine di migliorarne la qualità garantendone la sicurezza con parametri di tracciabilità,rispetto alla produzione nazionale ed estera, incentrata su produzioni globalizzate.
Il tutto al fine di elaborare prodotti ad alto ed innovativo contenuto proteico. Il finanziamento accordato e previsto è di Euro 1.460. 000 per cinque anni.

L’Istituto, tra l’altro, ha organizzato nello scorso anno due seminari SIGA ( Società italiana di genetica agraria), grazie anche alla capiente e modernissima struttura di cui gode che ha ospitato( conferendo vitto ed alloggio) a circa 60 persone ( tecnici di aziende private , ricercatori di altri istituti sperimentali e università italiane) e la docenza di qualificatissimi professori tra cui il prof. Francesco Salamini, già direttore di Maxplants.

Sono in corso di organizzazione altri corsi di bioinformatica previsti per la fine dell’estate.
Sono in pieno svolgimento le convenzioni con alcune amministrazioni comunali delle Marche e dell’Abruzzo volte al recupero ed alla valorizzazione di alcune specie coltivate localmente a rischio di erosione genetica e inquinamenti varietali.

Al termine della ricerca i materiali finiti verranno restituiti ai territori di origine ove potranno costituire un elemento di valorizzazione del contesto rurale attraverso l’avvio di filiere agro-alimentari.
Specifiche convenzioni sono intercorse con la Regione Marche per il censimento dei quattro ambiti provinciali di popolazioni locali a rischio di erosione genetica nonché per l’attivazione presso l’Istituto della banca del germoplasma, che è l’unica banca del seme non solo all’interno del nostro territorio regionale ma anche della fascia del medio adriatico.

La banca del germoplasma è in piena attività ed ha visto già lo stoccaggio di circa cento accessioni, molte delle quali reperite attraverso una certosina ricerca presso vecchi agricoltori o appassionati che ancora coltivano varietà di antiche tradizioni ma praticamente scomparse dal mercato.

L’ISPORT, quindi, ben lungi dal correre il rischio della soppressione, come capziosamente paventato da alcuni, è pronto ad affrontare le sue nuove responsabilità ed i suoi nuovi impegni con la consapevolezza di costituire un punto di riferimento scientifico, oltre che per il Piceno ed i territori limitrofi anche per l’intero territorio nazionale nel cui ambito è all’avanguardia.

05/04/2007





        
  



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