Amore mio, uccidi Garibali!
San Benedetto del Tronto | incontro, presso l'auditorium Tebaldini, con la contessa Isabella Bossi Fedigrotti, autrice del romanzo "Amore mio, uccidi Gribaldi!"
di Andrea Petrelli
In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, presso l'auditorium comunale Tebaldini si è svolto, mercoledì 6 aprile alle ore 21.30, il secondo della serie d'incontri con gli autori di splendidi romanzi sul Risorgimento organizzati dalla libreria La Bibliofila. Alle serata, che ha visto come ospite la scrittrice Isabella Bossi Fedigrotti, hanno preso parte il prefetto di Ascoli Piceno Pasquale Minunni, il sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari e la prof.ssa Antonella Rocarolo che ha moderato l'incontro. Il libro presentato è stato Amore mio, uccidi Garibaldi!, primo romanzo della Bossi Fedigrotti, rivisto e rieditato per il 150° anno dall'Unità. La sig.ra Bossi Fedigrotti è stata molto gentile nell'accettare di rispondere ad alcune domande.
Sig.ra Fedigrotti, che percorso di studi ha seguito e come è arrivata a pubblicare Amore mio, uccidi Garibaldi!, suo primo romanzo? Ho frequentato il liceo classico e poi ho conseguito la laurea in letteratura francese. Sin da bambina ho avuto un'innata predilezione per la scrittura infatti in quegli anni ho scritto di tutto: semplici romanzi gialli, diari, lettere... Terminata l'università ho trovato lavoro in un mensile femminile. Lì mi misero a scrivere rubriche e didascalie sulla cucina e sul giardinaggio. Dopo quattro anni spesi in questa maniera, esaspera, decisi di scrivere il romanzo per uscirne e trovare lavoro in un giornale più prestigioso... e così è stato. Trovai un editore che mi lanciò e poco tempo dopo venni assunta al Corriere della Sera.
Può parlare in grandi linee del libro? Il libro è un romanzo epistolare per il quale ho utilizzato delle lettere esistenti che ho estratto da un epistolario di famiglia. I personaggi Fedrigo e Leopoldina, infatti, sono i miei bisnonni. Lui era originario di Rovereto mentre lei era membro di una ricca famiglia austriaca. La storia si sviluppa nel 1866, durante la III Guerra d'indipendenza. Il mio bisnonno combatté come volontario per gli austriaci contro Garibaldi.
I testi delle lettere sono fedeli agli originali o su di loro ha infierito la mano della romanziera? Nelle lettere originali i temi principali erano soprattutto il denaro, la digestione e la famiglia. Da quei documenti ho ripreso soprattutto il tono che i due innamorati - i suoi bisnonni- utilizzato nella loro corrispondenza. Per il resto ho cercato di costruire una storia, dal flusso continuo, servendomi dei documenti delle preziosissime biblioteche storiche di Rovereto e dintorni.
È inevitabile la domanda: "Per Isabella Bossi Fedigrotti cosa significa il vocabolo "Unità"? "Una cosa importante"... Il ricordo dell'energia del nostro Paese spesa nel riunire staterelli insignificanti, senza importanza. Un'energia accumulata dai cittadini, dai giovani, accumulatasi per anni il cui sfogo è culminato centocinquanta anni fa. Coloro che oggi rinnegano il sacrificio di coloro che combatterono in prima fila per unificare l'Italia, secondo me rinnegano i propri antenati... e mi riferisco agli italiani del nordest.
Il suo personaggio risorgimentale preferito? Ovviamente Garibaldi. Lui non era un politico, ma un capo ed un stratega. Un soggetto carismatico pieno d'inventiva. Un eroe.
Durante lo scorso incontro ho posto la stessa domanda ad Alessandro Mari, autore di Troppo umana speranza edito da Feltrinelli. Lui ha risposto "Anita Garibaldi", perché era una vera eroina. Lei cosa pensa di questa donna straordinaria? Di Anita Garibaldi so troppo poco per potermi pronunciare a proposito... non so. Sicuramente era una donna eccezionale.
Una curiosità che voglio chiederle. Ha già in cantiere un nuovo romanzo e se sì, di cosa tratterà? Il mio prossimo libro sarà un romanzo complesso, incentrato su di una famiglia del nord Italia. Una famiglia ricca, legata alla terra e alle tradizioni che prenderà come domestica straniera che avrà una storia con il figlio maggiore. Le vicende che conseguiranno saranno il pilastro portante del romanzo.
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07/04/2011
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