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Razionalità-irrazionalità di Pier Paolo Pasolini

Jesi | Sandro Lombardi e Sergio Sieni hanno proposto un allestimento de "Le ceneri di Gramsci" introspettivo e ricco di potenti invenzioni visionarie al teatro G. Pergolesi.

di Andrea Carnevali

Dopo il densissimo spettacolo "I giganti della montagna" di Luigi Pirandello al Teatro La Fortuna di Fano, Sandro Lombardo torna nella voce narrante di Pier Paolo Pasolini ad affrontare un dramma complesso e davvero unico. Lo spettacolo, andato in scena il 4 aprile scorso, ha portato alla luce l'intreccio di passione delle ideologie del neorealismo italiano.

"Le ceneri di Gramsci" (1957) si trovano in una dimensione intermedia tra la vita e la morte, dove il corpo si agita, parla e si muove attraverso passioni e gesti. È l'altra parte dell'anima di Pier Paolo Pasolini che interroga Gramsci e rende evidente la passione bruciante delle ceneri. Domina tuttavia nell'altra parte di Pier Paolo Pasolini - portato in scena da Sergio Sieni - il disperato amore del luogo poetico che domina sulla gran parte della produzione poetica di Pasolini: cioè Roma, colta nella sua dimensione popolare e suburbana, nella varietà dei suoi aspetti e dei suoi colori e nel passaggio notturno.

Nello spettacolo di Jesi non manca la consueta concretezza di Pier Paolo Pasolini - il palcoscenico rischiarato da una luce forte e bianca - che prevale in chiave introspettiva. Il linguaggio rimane legato ad una specie di fisicità oggettiva, ma abituale che vede la dimensione del corpo - interpretata da Sergio Sieni - soffrire per l'abitualità della condizione di vita. Roma scuotere la scena. Una trama gestuale elementare, ma sontuosamente ricca di rimandi allusivi invece gonfiano di dolore o di vivacità le due metà di Pier Paolo Pasolini: di Sandro Lombardi e Sergio Sieni. Le musiche di Angelo Badalamenti sono state le maglie dove si sono gettate le diverse sfumature degli stati d'animo dei personaggi. Sandro Lombardi non fa il protagonista, ma svela - recitando - le regioni, gli impulsi segreti e i contraccolpi interiori della vita quotidiana facendone, più forte la rappresentazione.

La scena - luce bianca su d'un fondale nero - dilata le emozioni dei protagonisti. Nella personale visione della produzione di Compagnia Lombardi - Tiezzi e Compagnia Virgilio Sieni - Cango le vicende - che hanno marcatamente un caratteri storico-sociale - sono raccontate con la voce e con i gesti. Potremmo azzardare a dire che lo spettacolo teatro-danza "Le ceneri di Gramsci" del Teatro G. Battista Pergole di Jesi "toglie lo spettacolo" cioè i vuoti degli oggetti scenografici che sono colmati dai pieni: parole ed i movimenti.

Sandro Lombardi e Sergio Sieni non hanno rinunciano alla propria impronta onirica e visionaria, operando una continua trasformazione del testo con la recitazione e la danza. L'impareggiabile interpretazione di Sandro Lombardi ha lascia la sua inconfondibile firma anche su questa esibizione: sarà comunque difficile, in futuro prescindere da una approccio così estremo e folgorante per la comprensione del testo di Pier Paolo Pasolini anche se di elevato impegno recitativo.

07/04/2008





        
  



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