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Le nanotecnologie al Rotary club

| GENGA - "Impatto delle nanotecnologie sulla qualità della vita”: è questo il titolo della relazione tenuta dal Dott. Fabio Biondi, Presidente del Rotary Club di Fabriano, nel corso di una conviviale organizzata a Genga.

“Il relatore molto preparato e coinvolgente - ha sottolineato il Presidente Dott. Bruno Borioni - è  titolare della Azienda Dia Tech di Jesi e Presidente della Associazione Industriali di Ancona, per la Chimica. Questa sera quindi ci accompagnerà in un viaggio a cavallo della fisica, della chimica, della medicina e dell’ingegneria prospettandoci gli scenari prossimi futuri di sviluppo delle tecnologie che  penetrano la materia e gli atomi e impattano sull’umanità, come la scoperta dell’America: cioè aprono un orizzonte nuovo di opportunità”.

La prolusione ha ovviamente trovato riscontro nell’intervento di Biondi “Il termine, nanotecnologia, - sono sue parole -  fu coniato nel 1976 da Eric Drexler, il quale definisce così la “sua” scienza:  “… una tecnologia a livello molecolare, che ci permetterà di porre, dove noi vogliamo, ogni atomo. Questa possibilità viene chiamata capacità nanotecnologia, perché funziona sulla scala del manometro: 1 miliardesimo di metro. Le nanotecnologie – ha evidenziato ancora - sono pertanto un insieme di tecniche e processi, che richiedono un approccio multidisciplinare.”

A questo punto il relatore è passato ad illustrare i campi di applicazione “sono tantissimi, alcuni già tra noi: sviluppo di materiali nuovi o migliorati,  per trasporti, informazioni e telecomunicazioni,  nuovi catalizzatori chimici, polveri nanostrutturate per vernici o hard disks, applicazioni militari nella difesa e nel campo aerospaziale, computer sempre più piccoli,  aiuto nella prossima “fusione atomica fredda” o nell’auto ad “idrogeno”, nella salute con applicazioni genetiche e di bioingegneria, farmacologiche (anestetici e molecole mirate per dispositivi di cure ndr), nei trapianti, alimentazione e cosmesi”.

Passaggio importante, Biondi, lo ha riservato “alla vera rivoluzione nanotecnologica che si avrà nei prossimi anni ed intorno alla metà del XXI secolo. Avremo altresì nuovi ulteriori impatti nella sfera etica e morale, che porranno nuovi interrogativi e ci avvicineremo sempre di più a capire l’origine della vita, con le ricadute in ogni ambito della sfera umana che ciò comporta.”.

E qui è arrivato il passo “ci sarà anche un mercato nanotecnologico, con previsione di fatturati di molti miliardi di dollari dopo il 2010. Avremo bisogno anche che la società e il mondo scientifico italiano si aprano a questo campo della scienza e tecnologia, altrimenti restano fuori dal progresso. Infatti gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Europa del Nord, Giappone sono molto avanti in questo settore ed in futuro si prospetta un mondo diviso tra chi produce manufatti e chi avrà innovazione e il potere biotecnologico.” Quindi, ha concluso il relatore “l’Italia si dovrà impegnare di più per ridurre il gap scientifico con i paesi più avanzati altrimenti saremo costretti a retrocedere” e il riferimento è andato “al Governo, all’Università e Privati che devono investire di più e creare parchi tecnologici specifici”.

In conclusione va ricordato, come detto, che la serata aperta dal Presidente Borioni, ha riservato una  riflessione sull’operato di Papa Giovanni Paolo II° “la sua morte – ha commentato - ci lascia un grande vuoto e una grande speranza che unisce credenti e laici. La sua opera è stata importante per globalizzare la solidarietà e la dignità dell’uomo in tutto il mondo: non c’è solo la globalizzazione dell’economia. Ci ha fatto capire – ha aggiunto Borioni -  che viviamo in un piccolo globo dove convivere tutti, rispettare l’ambiente e tendere alla pace e  tolleranza, unici presupposti allo sviluppo e alla crescita.  Il Papa ha detto no alle dittature, ai totalitarismi, al mercato senza regole e al consumismo sfrenato;  ha detto si alla vita sempre e al dialogo interreligioso e tra i popoli ed ha invitato ad attività di impresa ove il lavoro sia il fine per promuovere e realizzare l’uomo.”

08/04/2005





        
  



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