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In Duomo il "Concerto per la Settimana Santa"

| FERMO - Sarà eseguito il "Requiem" di Fauré per solisti, coro, organo e orchestra. Domenica 13 aprile 2003, ore 18 - Cattedrale Metropolitana.

Il bellissimo "Requiem" di Fauré viene proposto nella sua versione originale per soli, coro, organo  e orchestra, in un grande concerto che si terrà domenica 13 aprile prossimo alle ore 18 nel Duomo di Fermo. Protagonisti saranno l'Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Jean Pierre Faber, i solisti Jeanette Thompson (soprano) e Gianpiero Ruggeri (baritono) e il Coro Lirico "Vincenzo Bellini" con la presentazione di Alberta Zama.
 
Si tratta del "Concerto per la Settimana Santa" organizzato dal Comune e dalla Gioventù Musicale in collaborazione con l'Arcidiocesi di Fermo.

Diventato ormai un appuntamento tradizionale nel giorno della Domenica delle Palme, propone ogni anno capolavori della Musica Sacra di rara esecuzione e affascinante ascolto coniugando l'appuntamento artistico, inserito nel cartellone della Stagione Concertistica, a  momenti musicali di autentica spiritualità che esaltano il valore unificante della Musica in un universale messaggio di amore e fratellanza.

Quest'anno poi, il Concerto della "Domenica delle Palme" assume un ulteriore significato in quanto inserito dall'Arcidiocesi di Fermo nell'ambito delle manifestazioni organizzate per la solenne riapertura  della Cattedrale restaurata che culmineranno il 4 maggio prossimo.

Il genere musicale della "Messa da Requiem" è dei più illustri: molti dei più grandi compositori vi si sono cimentati lasciando il segno del loro genio, da Mozart a Cherubini, da Verdi a Brahms. Nell'affrontare un compito così impegnativo Fauré - personalità caratterizzata da raffinatezza, discrezione, tecnica e cultura (non solo musicale) impeccabili, mancanza assoluta di enfasi e retorica,  sensibilità ed eleganza - trasmise tutte queste sue peculiarità in questa splendida pagina che in effetti non ha nulla della tragicità, della drammaticità passionale che caratterizza la tradizione del Requiem musicale.

La morte, nella concezione del compositore, è vista come "une delivrance heureuse, une aspiration au bonheur de l'au-délà, plutôt que comme un passage douloureux".

Questo è il punto decisivo, immediatamente evidente a chiunque ascolti questo Requiem dolcissimo e quasi mai solenne in cui, cullati da brani come il Sanctus, si giunge felici al congedo, non a caso affidato alle stupende parole del Deducant te angeli: "che gli angeli ti portino in Paradiso".

09/04/2003





        
  



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