"I membri del Circolo Culturale L'Osservatorio intendono mettere a disposizione le loro competenze e le loro conoscenze per portare, a livello di pubblica opinione, problematiche e questioni che difficilmente la gente affronta da sola". Ha esordito in questo modo il dottor Gioacchino Paletti, presidente esecutivo dell'Associazione, salutando la cittadinanza intervenuta e i colleghi relatori.

Nella circostanza specifica l'esperto di turno, il dottor Fabrizio Fabi, dirigente Scolastico a Fermo, nell'esposizione di alcune riflessioni sulla Riforma, ha impostato un discorso politicamente equidistante dalle posizioni che sull'argomento si rincorrono, anche se non ha negato di possedere un suo personale giudizio sulla Riforma in atto. In considerazione del fatto che lo scopo del Circolo è anche quello di. studiare e porre questioni, molto concretamente e molto chiaramente, ha illustrato i termini del problema, raccogliendo, oltre a molte domande formulate dai presenti, consensi e condivisione per i vari profili che ha proposto di approfondire.

Ha spiegato che la Riforma proprio riforma non sarebbe perché non innova granché rispetto all'esistente, preoccupata più che altro di evitare l'entrata nel circuito effettivo delle ipotesi offerte dalla legge 30/2000: dunque una riforma virtuale, tesa a razionalizzare l'ordinamento e la spesa di questo importante settore. Ha chiarito che la Riforma, per dettato esplicito della legge delega, prevede una corsa di attuazione stesa su due anni di decreti legislativi, regolamenti, decreti ministeriali e provvedimenti finanziari. Ha dettagliatamente illustrato, in base all'anticipo delle frequenze ed alla revisione dei. modelli didattici, quello che sarà della scuola materna, divenuta scuola dell'infanzia, e subito dopo gli adeguamenti previsti per le scuole del primo ciclo, elementare e media.

Numerosi accenni sono andati anche alla sorte della scuola secondaria, tra licei e formazione/istruzione professionale. La conclusione del dibattito, al di là di alcune inevitabili asprezze intercettate e bene assorbite da un uditorio culturalmente attrezzato, maturo e democratico, ha configurato - oltre gli impegni dei Comuni nei confronti della scuola nazionale - ruolo e funzioni degli insegnanti, ricordando che sempre le persone di scuola hanno finito per riciclarsi e per interpretare al meglio le esigenze poste dalla legge e dalla società in costante cambiamento.

Interventi mirati e altamente professionali sono arrivati dal professor Alessandro Scatena (attuale dirigente dell'I.S.C. di Petritoli), dall'insegnante Teta Antodicola, da Giuseppe Salvatori, osservatori attenti e opportunamente critici e propositivi sul delicatissimo argomento. "Stando al successo del1'iniziativa petritolese, ha dichiarato alla fine il dottor Fabi, buoni auspici inseguono il programma di lavoro dell'Osservatorio, già richiesto - come ha detto il Presidente Paletti - a Montegiberto sui problemi della Sanità ed a Pedaso sui problemi di nuova collocazione e di coordinamento degli Enti Locali, Comuni in prima fila".

Al convegno hanno preso parte i petritolesi sensibili alla imminente ristrutturazione del servizio-scuola, non pochi in verità e di qualificata provenienza: amministratori pubblici, funzionari comunali, gente di scuola (vi erano rappresentati tutti gli ordini), operatori culturali, genitori, giornalisti e cittadini interessati.