Da tempo anche la scienza è al centro di quel clima di sfiducia e di diffidenza che in Italia avvolge ormai tutto; in parte, con buone motivazioni.

Oggetto di ricerca scientifica, il biotech è anche l'oggetto della speculazione economica dei giganti dell'agroindustria e della chimica-farmaceutica e di dibattiti ideologici.

Considerato del "partito pro-OGM", Francesco Salamini è soprattutto un genetista vegetale di fama mondiale.

"Il futuro del miglioramento genetico delle piante alimentari: dall'origine dell'agricoltura agli organismi geneticamente modificati e ai genomi" (Martedì 13 maggio alle 17, Auditorium Comunale) è, quindi, un evento culturale di grande spessore; indispensabile per farsi un'idea di un fenomeno così complesso e fondamentale.

Organizzata da UTES e Assessorato all'Ambiente, la Conferenza sarà introdotta dalla Presidente Leda Passamonti e dal Prof. Lelio Uncini, Premio Truentum.

Curriculum accademico impressionante, tra incarichi e progetti di ricerca - e dicono persona di grande simpatia e umanità - Salamini è stato direttore del MPI (Max-Planck-Institut) di Colonia e nel 2004 ha ricevuto dall'Università di Bologna la "Laurea Honoris Causa in Biotecnologie Agrarie"; nello stesso anno è stato destinatario di un messaggio speciale del Presidente della Repubblica Ciampi. La prestigiosa "Plant Breeding Reviews" - di recente, in un articolo dedicato alla sua carriera - ha elencato una bibliografia di circa 700 pubblicazioni.

COLLEGAMENTI:

Buon gene non mente, Report, Rai 3, 5 novembre 2006 (video)