Tutto nasce da una richiesta di un documento: il capitolato d'appalto tra il Comune e le cooperative che gestiscono il Cediser (centro diurno socio educativo). Il Capogruppo di Alleanza Nazionale Pasqualino Piunti l'aveva richiesto nella mattinata di oggi - lunedì 12 maggio - agli addetti dell'Ufficio Servizi Sociali.

A cosa serviva a Piunti tale documento? Occorre fare un passo indietro: Il Cediser lo scorso 4 aprile era rimasto chiuso per sciopero. Una chiusura che rappresenterebbe una violazione degli obblighi contrattuali. I servizi offerti dal Cediser, infatti, sono considerati a tutti gli effetti servizi di pubblico interesse e per nessuna ragione possono essere sospesi o abbandonati.

A tal proposito Piunti ha quindi presentato un'interrogazione al Sindaco ed all'assessore Emili nella quale si chiede se non ci siano gli estremi per revocare l'appalto alle cooperative che gestiscono il Cediser.

"Avevo già potuto vedere il capitolato sul sito web del comune ma volevo una copia cartacea per arricchire la mia interrogazione", precisa Piunti. E qui accade il fattaccio. Il consigliere di minoranza si reca negli uffici competenti, quelli dei Servizi Sociali diretti dal dott. Pietro D'Angeli, e chiede una copia del documento. L'impiegata, la dott.ssa Simona Marconi, si mostra disponibile e si reca nell'ufficio del dirigente per avere l'assenso alla consegna. Assenso che viene negato. "Piunti presenti una domanda per iscritto e ritorni tra qualche giorno", avrebbe detto D'Angeli.

Ciò ha fatto scattare l'ira del Consigliere: "Come consigliere Comunale e Provinciale era mio diritto avere subito tale documentazione. D'Angeli ha commesso una grave scorrettezza". Piunti ricorda poi di essere stato assessore ai Servizi Sociali ed anche vicesindaco: "Trovo davvero di cattivo gusto essere trattato in questa maniera".

A supporto della sua tesi Piunti cita l'articolo 43 del Testo Unico delle Leggi sull'ordinamento degli Enti Locali che, al comma 2, recita: "I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge".

In ogni modo Piunti fa sapere di aver inoltrato richiesta scritta per l'acquisizione del capitolato 'incriminato'. Certo è che la situazione si sarebbe potuta risolvere in modo meno altisonante se qualcuno avesse avuto un po' più di buonsenso.