Merloni, aggiudicata a Comunanza la nuova produzione
| COMUNANZA - La dirigenza, con il risultato del referendum, invia 10 milioni di euro allo stabilimento ascolano.
di Manuela Traini
È deciso:la nuova lavabiancheria verrà prodotta nello stabilimento di Comunanza. Con essa arriveranno 10 milioni di euro e 120 assunzioni di cui 36 tempo indeterminato. In un comunicato della multinazionale infatti si legge:
"A conclusione di un lungo confronto tra Merloni Elettrodomestici e le Rappresentanze Sindacali dello stabilimento di Comunanza (AP), è arrivata l'intesa sulla proposta del sabato lavorativo avanzata da Merloni Elettrodomestici nelle passate settimane".
Si conclude positivamente una vicenda che aveva sollevato polemiche da più parti e chi si era impegnato per una rapida soluzione della situazione ora può dirsi soddisfatto. Come il Presidente della Comunità Montana dei Sibillini Domenico Ciaffaroni e il Sindaco di Comunanza, Luigi Contisciani.
Quest'ultimo ha dichiarato: "Il raggiungimento dell'accordo è un bene per tutto il territorio che rappresento. Le future generazioni beneficeranno dell'inserimento della nuova linea produttiva in quanto assicura occasioni di crescita e occupazionali per la stessa Ariston e per tutto l'indotto".
L'accordo si propone due obiettivi: il potenziamento dello stabilimento di Comunanza, che consisterà in investimenti per l'incremento della capacità produttiva e il rinnovo dei prodotti (pari a 4.800.000 euro); lo sviluppo e l'implementazione di una nuova piattaforma di prodotto (pari a 4.500.000 euro).
Tutto questo sarà possibile grazie all'esito positivo del secondo referendum che ha acconsentito all'ingresso della nuova linea produttiva. "Aver raggiunto questo accordo - spiega Angelo Stango, responsabile delle Relazioni Industriali di Merloni Elettrodomestici -, dimostra che il confronto basato sulla trasparenza e sulla correttezza porta al consenso, che sta alla base di una corretta relazione industriale ed è presupposto per ogni sviluppo industriale".
La volontà dei dipendenti infatti è stata alla base della proposta, sebbene all'inizio si era mostrata contraria all'accordo a causa del sabato lavorativo e dell' 'inadeguato incremento economico'.
Dello stesso avviso l'Ugl che della nuova produzione e dei sabati che comporta dice: "Ora che l'accordo è concluso, devono essere rispettate le 14 settimane di sabato a scorrimento in quanto bisogna guardare alla dignità e alla qualità della vita dei lavoratori. La Merloni è al top della produttività e la sua crescita, come quella del territorio sta a cuore a tutti. Se a prevalere fosse stata la prima volontà dei dipendenti, non si sarebbero creati grossi problemi".
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13/05/2003
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