I segreti del restauro si apprendono al Polo Unicam di Ascoli
| ASCOLI PICENO - Questa volta nesuna videoconferenza: ad essere collegati saranno i ragazzi di Narni.
C'è un corso di laurea attivo presso il Polo di Scienze di Ascoli che utilizza la videoconferenza& inversa. È il corso in "Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali" che a differenza degli altri, conta sulla didattica in presenza da parte dei docenti camerti. Chi, infatti, resterà collegato davanti ad un video, sarà, questa volta, un gruppo di giovani studenti di Narni, colleghi virtuali dei ragazzi ascolani.
"La classe 41 - spiega il presidente del corso Franco Ugo Rollo- per il prossimo anno accademico presenterà alcune novità volte a migliorare, ancora di più, il lavoro finora fatto. Innanzitutto, il corso verrà gestito non solo dalla facoltà di Scienze, ma anche da quella di Architettura. Questo con l'unico scopo di favorire un'osmosi e una crescita qualitativa grazie agli elementi di contiguità che ogni corso interfacoltà può offrire.
"Per l'anno 2003/2004 -continua il professor Rollo- è in programma un laboratorio di antropologia virtuale che premetterà la riproduzione tridimensionale dei crani e la possibilità di ricostruire le parti molli del viso o, inversamente, il cranio di un personaggio storico basandosi sulla ritrattistica del periodo. Proprio per la particolarità e l'interesse che l'utilizzo di un simile strumento comporta, ho contattato l'assessore alla cultura di Ascoli, Andrea Maria Antonini, e non è improbabile che in futuro potremmo riprodurre e "vedere in faccia" i volti dei longobardi!".
Il corso di laurea in tecnologie per la conservazione e restauro dei beni culturali si avvale di apparecchi altamente tecnologici come lo spettrometro a fluorescenza a raggi X utilizzato qualche mese fa dagli universitari presso il museo archeologico ascolano. "Molti dei miei studenti - conclude Rollo- tra gli obiettivi futuri prediligono il lavoro all'interno di aziende e imprese private del settore." Sono, comunque, numerosi gli sbocchi professionali per il laureato "in reasturo".
E' possibile, infatti, trovare occupazione in enti locali e istituzioni specifiche, sovrintendenze e musei, nonché presso aziende e organizzazioni operanti nel settore della tutela dei beni culturali e del recupero ambientale. Le competenze acquisite permetteranno di coniugare le conoscenze in campo storico, artistico e architettonico con quelle delle più avanzate discipline scientifiche applicate alla diagnostica, alla conservazione e al restauro nel settore dei beni culturali. (Infoline: 0736. 263526)
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14/05/2003
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