Servizi da attivare solo su esplicita richiesta degli utenti e non automaticamente. Per arginare l'ondata di truffe causate da servizi di telefonia a pagamento, spiegano in una nota congiunta Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori e  Movimento Difesa del Cittadino, occorre rovesciare l'attuale meccanismo: il servizio non  deve essere disattivato su richiesta ma attivato soltanto a chi lo chiede espressamente.

"La gratuità della disattivazione da parte di Telecom Italia" spiega Giustino Trincia, vice segretario di Cittadinanzattiva "è un atto dovuto ma non certo risolutivo, in quanto non risolve il problema del contenzioso che in questi mesi si è creato tra Telecom e utenti per le bollette salate dovute a questi servizi, spesso attivati senza conoscere i costi e casualmente".

Al riguardo, le quattro associazioni preannunciano una lettera di chiarimenti all'Autorità di settore e soprattutto la richiesta di un tavolo di lavoro "per evitare che al danno si aggiunga anche la beffa", come aggiunge il presidente di Mdc, Antonio Longo, che avverte: "allo stato delle cose, si rischia il collasso del 187".

Da chiarire, secondo le citate Associazioni di tutela dei consumatori, i termini della disabilitazione gratuita e permanente al traffico destinato alle numerazioni 709 e simili. In particolare, gli utenti chiedono di conoscere da quando decorre la disattivazione, la garanzia di accesso al servizio 187 e la necessità di una comunicazione da parte di Telecom che confermi all'utente l'avvenuta disabilitazione.

Questo il quadro delle segnalazioni giunte a Cittadinanzattiva-Pit Servizi negli ultimi 12 mesi in tema di telecomunicazioni e servizi di telefonia a pagamento: