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Referendum su legge procreazione assistita. Lettera di Cittadinanzattiva a Fini

| ROMA - "Apprezziamo la posizione a favore del voto. No all'astensione."

Questa mattina Cittadinanzattiva, con una lettera a firma del segretario generale Teresa Petrangolini, si è rivolta al vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini, per sottolineare l'importanza delle dichiarazioni in merito al referendum sulla procreazione assistita ai fini di evitare l'astensione dal voto.

Di seguito il testo della lettera.

"Desidero complimentarmi, a nome della organizzazione che rappresento, per la posizione da lei assunta al riguardo del referendum sulla fecondazione medicalmente assisitita del 12 giugno prossimo.

In particolare riteniamo importante che lei si sia schierato a favore del voto e contro l'astensionismo. E' infatti questa, in questo momento, la vera posta in gioco: far sì che i cittadini vadano a votare esprimendo la loro opinione e non entrino in questa spirale, fomentata purtroppo anche da autorevoli esponenti politici e religiosi, tesa ad allontanarli dall'esercizio di un diritto che sta alla base della nostra democrazia.  Astenersi è anch'esso un diritto, ma è il diritto ad essere passivi, a non assumersi responsabilità, a non mettersi in gioco. Riteniamo che chi fa politica o esercita una funzione pubblica non debba spingere le persone a praticare un comportamento così poco responsabile e lontano dai presupposti su cio si basa la nostra democrazia.

Siamo poi d'accordo con le scelte fatte sui tre sì: ricerca, indagini preimpianto e tutela della salute della donna sono le tre questioni centrali. Anche Cittadinanzattiva ha preso questa posizione, non dando invece indicazioni sulla questione, molto più controversa, della fecondazione eterologa. Lo ha fatto sia promuovendo i referendum, sia raccogliendo le firme per i quesiti che poi sono passati, sia lavorando per spiegare ai cittadini la posta in gioco delle modifiche richieste.

Abbiamo però deciso di impegnarci, in questi giorni che ci separano dal referendum, soprattutto per convincere i cittadini ad andare a votare, a non perdere questa occasione, a comprendere l'importanza di un istituto democratico come il referendum, anche se non sempre è stato utilizzato - non è questo il caso - in modo appropriato".

14/05/2005





        
  



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