Il regista: " Non chiamatelo hobby!"
| PEDASO - Intervista agli autori dello spettacolo "Alta Fedeltà".
di Loretta Del Bianco
In occasione della prima della commedia teatrale 'Alta Fedeltà' che avrà luogo stasera al Cineteatro Valdaso di Pedaso alle ore 21.15, abbiamo rivolto alcune domande a Moreno Bracciotti, regista, e a Jurgen Alunno, direttore tecnico.
A quando risale la formazione di questa compagnia teatrale?(J.) Il Gruppo Teatrale Pedaso è stato fondato a metà degli anni '70, ntre noi ci siamo inseriti nel '95.
Da quali fonti la compagnia attinge le sue risorse economiche?(J.) Soprattutto dalle repliche, attraverso le quali si autofinanzia. La nostra non è un'associazione a scopo di lucro, quindi gli introiti ricavati dalle repliche vengono riutilizzati per fare dei nuovi lavori, poi, occasionalmente, cerchiamo degli sponsor, a seconda della necessità.
La vostra compagnia ha mai avuto difficoltà nel trovare spazi disponibili per fare le prove?
(J.) Decisamente sì, e specialmente negli ultimi sei mesi, perché il nostro gruppo teatrale, stranamente, è l'unica associazione pedasina che svolge un' attività teatrale e culturale pur non avendo una sede fissa, che ci è stata tolta per motivi di amministrazione comunale.
Avete mai trovato delle persone che vi hanno ostacolato o aiutato nel coltivare il vostro hobby?
(J.) Molte persone ci hanno ostacolato e molte poche ci hanno aiutato. Purtroppo, il teatro amatoriale comporta dei sacrifici, cioè si fa appunto perché è amatoriale , perché è una cosa che ti deve piacere.
(M.) E' uno sforzo fatto da chi ama il teatro; ovviamente, ognuno di noi, dal regista alla comparsa deve sopportare dei sacrifici, ognuno di noi lavora, non è la nostra attività principale, per cui dobbiamo trovare il tempo da poterle dedicare..
(J.) Quindi, chi ci aiuta è perché ha passione per questo genere di cose, una forte passione! ... Altrimenti non ci aiuterebbe!
Quanti anni avete?
(J.) La media del gruppo è intorno ai 25 anni.
(M.) Io ho 30 anni. (J.) 29.(M.) ..Siamo fra i più anziani!
Da quanto tempo coltivate questo hobby?
(M.) Allora, per quanto mi riguarda, diciamo che il teatro è arrivato da poco, in precedenza mi sono occupato del cinema, anche se il teatro è ' il padre putativo' del cinema; mi sono interessato a questo aspetto dell'arte grazie a Jurgen, che da diversi anni è inserito nel settore .
( J.)"Sono undici anni che sono nel campo ormai, come tecnico".
(M.): No, chiamarlo hobby a me non piace, perché è stata fin da subito una passione concreta.
(J.):.. Sì, perché il teatro amatoriale non può essere considerato un hobby, cioè diventa quasi- e specialmente in questo ultimo anno in cui ho lavorato a stretto contatto con Moreno, in cui ho visto nascere praticamente questa commedia, ..é come mettere un po'di sé stessi in qualcosa in cui si crede, quindi, investire nelle proprie capacità, mettersi alla prova ogni volta.
Quanto tempo impieghi, in media, per scrivere uno spettacolo?
(M.): Non lo so, dipende. Per scrivere l'ultima, ad esempio, ho impiegato all' incirca quattro mesi: ovviamente, non essendo un professionista, non mi alzo la mattina per scrivere fino a tarda sera. Diciamo che nel tempo libero mi dedicavo alla scrittura della commedia.
Quali difficoltà comporta la realizzazione di una commedia teatrale?
(M.): Moltissime, nel trovare l'ispirazione, ad esempio, perché comunque ci dev'essere un'idea di base quando parti per un progetto..ovvio che l'idea di base dev'essere semplice, per poi costruirci sopra un qualcosa di più complesso..ma sicuramente l'aspetto più impegnativo non è tanto creare la sceneggiatura, quanto portarla a termine, cioè portarla sul palco,..scriverla è la cosa più facile!
(J.) Poi montare tutta la commedia, cioè, ad esempio, curare il modo in cui gli attori devono recitare le battute, ovvero, la messa in scena diventa problematica perché un conto è quando scrivi, dove sei tu che dai voce ai personaggi, un conto è quando stai sul palco, dove non sei tu che reciti ma gli attori, quindi devi cercare delle persone che corrispondano alle esigenze della commedia e, ovviamente, mentre ti occupi della crescita dei personaggi sul palco, devi anche occuparti di questioni più tecniche come le luci, il finanziamento, le musiche, etc..
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16/05/2003
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