La pubblicazione della notizia relativa ad indagini in corso a suo carico ha provocato la reazione chiarificatrice del sindaco, Gianni Basso, che ha voluto fornire alcune precisazioni.

 "La notizia è relativa a fatti datati e ad atti amministrativi che attengono la gestione normale di una pubblica amministrazione", si legge nel documento, "peraltro alla parte burocratica e non a quella elettiva, sui quali lo stato di diritto in Italia non consente un'attuazione certa della legislazione in materia, nonostante la buona fede ed il buon senso dei protagonisti, soprattutto quando necessitano decisioni urgenti ed immediate, come nel caso in questione".

"Si tratta dello spostamento di due scheletri, non perfettamente mineralizzati e pertanto interessanti anche l'aspetto igienico-sanitario che il sindaco deve salvaguardare in assoluto, rinvenuti sotto la pavimentazione della Chiesa di S. Filippo e Giacomo, di proprietà della Diocesi, durante l'esecuzione dei lavori di ristrutturazione non eseguiti dal comune", spiega Basso.

"Il sottoscritto è stato chiamato in causa dai propri uffici, il comandante dei vigili ed il responsabile dell'ufficio tecnico, che hanno seguito con la massima solerzia la vicenda e che hanno informato di tutto gli organi preposti, procura compresa , per iscritto", prosegue, "a conclusione dell'istruttoria mi hanno sottoposto un'ordinanza sindacale, quale autorità sanitaria locale, per la rimozione e messa in sicurezza degli scheletri in altra sede e disposizione delle autorità competenti. Ho avuto modo di chiarire quanto sopra alla soprintendenza ai beni storici con missiva e alla stessa procura con una memoria scritta e ponderata predisposta dai miei legali. Ho motivo di credere e sperare che la vicenda si chiuda qui in quanto ritengo di aver agito, intanto in assoluta buona fede alla luce dell'istruttoria degli uffici comunali, poi nel rispetto della legislazione vigente in materia, cercando di interpretarne lo spirito".