Il turismo - si sa - è la linfa vitale di San Benedetto. Ma anche se si parla tanto di destagionalizzazione, la stagione ancora non decolla. Anche la Grecia, nonostante tutti i suoi guai - riesce ad avere più appeal della Riviera Sanbenedettese. Saranno le polemiche in corso sulle strategie migliori da mettere in atto, sarà pure l'acqua che già al porto comincia a tingersi di un minaccioso verdastro, sarà il tempo avverso alla città. Ma sta di fatto che i tanto attesi turisti ancora non si vedono in giro.

Sarà la spiaggia ancora tutta da allestire, i servizi igienici quasi mai all'altezza e non ultimi gli accessi in spiaggia difficoltosi per i disabili, sarà che molti visitatori dell'ultima ora quest'anno hanno non hanno ancora messo piede in città. Pochi eventi significativi in agenda, il clima duro della crisi, e le influenze che ultimamente tengono molti italiani a letto avranno pure inciso. Ma non c'è da chiedersi se dietro il mancato decollo della città non ci sia una scarsa pianificazione degli investimenti?

Se è vero, come si sa, che il turismo è l'unica via percorribile, non sarebbe opportuno valutare se dietro la stagione appena sufficiente dell'anno scorso, data la pessima qualità dei fondali, l'acqua salmastra e le spiagge sporche non ci sia una qualsivoglia miopia di visione di sviluppo del comparto e dell'intera economia del territorio?Non ci sarebbe da chiedersi se la tanto decantata diversificazione dell'offerta, non si riduca solo a scarse proposte rintracciabili anche in molti altri centri similari a San Benedetto?

Se occorra puntare di più sugli standard ambientali come la bandiera blu conseguita di recente, il turismo ecosostenibile e la reale qualità dei servizi? Per non parlare dei prezzi esosi e della minima diversificazione in fatto di proposte artistiche. C'è da attendersi dall'attuale amministrazione un impegno in tal senso, e che le grandi aspettative dei cittadini non vengano disattese.