E se il Punteruolo sfuggisse al controllo?
San Benedetto del Tronto | Maria Rosa Ferritto: Un argomento scomodo ma sul quale è indispensabile insistere per salvaguardare il nostro patrimonio, di grande valore affettivo ed economico.
di Antiniska Oddi
Mattioli, Ferritto e Angelini
Una Riviera delle Palme senza le palme? Sembra proprio questo il rischio per San Benedetto se non si prendono immediatamente i dovuti provvedimenti contro il problema, ormai noto ai più, del Punteruolo Rosso.
Il terribile coleottero, originario dell'Asia, che ha già infestato e distrutto centinaia di palme secolari in tutta Italia, e non solo, non intende risparmiare nemmeno la nostra città. "E' necessario" sottolinea la Ferritto "informare i cittadini affinchè prendano coscienza della situazione".
Ma non basta. Oltre alla sensibilizzazione, è indispensabile attuare, da subito, una politica preventiva di monitoraggio e censimento del patrimonio comunale, per intervenire al primo manifestarsi del fenomeno e cercare di contenere il contagio.
Purtroppo però, il lavoro dell'Ufficio Parchi e Giardini del Comune in tal senso, benché prezioso e inarrestabile, non è sufficiente. "Abbiamo bisogno di aiuto e collaborazione da parte di tutti" afferma Serafino Angelini, geologo esperto di geomatica che collabora, gratuitamente, con il Movimento cinque stelle.
Secondo il progetto da lui stesso redatto, il coinvolgimento degli studenti dell'Istituto Agrario di Ascoli, o di quelli della Facoltà di Agraria dell'Università Politecnica delle Marche, permetterebbe di creare una task force, attiva sul territorio, per un controllo attento e quotidiano e una prevenzione efficace, che ad oggi sembra l'unica percorribile.
Formazione - con la partecipazione dell'Ordine provinciale degli Agronomi e dell'Assam - insieme alle nuove tecnologie - grazie all'uso del GPS - per un progetto che coniuga le esigenze del territorio con la valorizzazione dei nostri studenti. Creando nuove professionalità e nuovi investimenti in termini di mktg e pubblicità, che l'iniziativa metterebbe necessariamente in moto.
Il tutto al costo di 50.000 € che sono niente rispetto alle ingenti spese di smaltimento e ai drammatici effetti sul paesaggio. Se le Istituzioni, i privati e le Associazioni di categoria riusciranno a sviluppare una sinergia concreta, la Riviera delle Palme sarà solo a San Benedetto.
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02/05/2011
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