Si è insediato stamattina alle 10,30 il nuovo consiglio regionale delle Marche, dopo le elezioni del 3 e 4 aprile. Il presidente Spacca ha presentato ufficialmente la sua giunta ai 40 consiglieri e tracciato le linee programmatiche della VIIIª legislatura, così sintetizzate: più sicurezza e garanzie sociali; più tutela del lavoro; più crescita economica e culturale; più ambiente. Con l’obiettivo di “confermare le Marche come la regione italiana dove si vive di più e con una eccellente qualità della vita”.

 

Luigi Minardi, DS, di Fano, è stato eletto presidente del consiglio regionale.

 

Spacca ha ringraziato gli elettori e il suo predecessore Vito D’Ambrosio e rivolto un appello alla minoranza di centrodestra, affinché l’azione del consiglio regionale sia ispirato al “fare”.

 

A proposito della giunta, sulla quale erano sorte polemiche nei giorni scorsi dentro e fuori la maggioranza, Spacca ha ribadito i criteri seguiti per la sua formazione: “questa squadra – ha detto – è nata su tre criteri: competenza, rappresentanza territoriale e rispetto degli accordi sottoscritti tra le forze politiche della maggioranza”.

 

Sul programma, ha invece fatto riferimento ad alcuni punti in particolare: da una parte il benessere raggiunto nella regione grazie a “doti d’indipendente intraprendenza, di senso profondo della vita civile, di stretto legame con il territorio e la realtà locale, proprie della gente marchigiana”. Dall’altra la preoccupazione per il futuro (in particolare nel comparto TAC: tessile-abbigliamento-calzature).

 

Quindi punti programmatici come la coesione sociale, il welfare, la collaborazione tra i diversi territori delle Marche, lo sviluppo e qualità della vita (compresa la sicurezza sui posti di lavoro), le politiche per i giovani e le donne, il potenziamento delle infrastrutture e della sanità (a partire dalla riduzione delle liste d’attesa).

 

Ancora: il perseguimento della vicinanza della pubblica amministrazione ai cittadini: alle famiglie come alle imprese. La difesa dell’ambiente. Non sono mancati riferimenti ai temi economici più sentiti nel sud delle Marche: il comparto agroalimentare, il turismo, la piccola impresa.