"La nuova Provincia di Ascoli avrà bisogno del maggiore riformismo politico possibile, da legare alle tante cose da fare". Le parole del sindaco di Offida e prossimo candidato alle elezioni provinciali, Lucio D'Angelo, hanno aperto la convention con cui il candidato Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Emidio Mandozzi, ha presentato i 120 candidati della coalizione di centro-sinistra che si contenderanno l'elezione per il prossimo consiglio provinciale nei 24 collegi territoriali.

Un incontro dove si è sentito fortemente il senso di responsabilità che investe i partiti, gli uomini politici e gli stessi candidati della colazione che sostiene Emidio Mandozzi, per quello che è un compito gravoso ma irrinunciabile: risollevare il territorio piceno dalla crisi economica ed occupazionale che lo ha investito, puntando su di un nuovo sviluppo in grado anche di innalzare il livello della coesione sociale.

Ed alla "politica del fare", Mandozzi e la sua coalizione aggiungono un'altra parola d'ordine: lavoro. Lavoro per i giovani, per le donne, per quanti lo hanno perso in questi anni. Un lavoro se possibile anche nuovo, che deve però avere come base la valorizzazione delle persone.

"Vogliamo costruire un nuovo modello di sviluppo basato sui valori più alti e più nobili della politica - ha dichiarato Mandozzi nel corso del suo applaudito intervento -, da poter trasferire sul territorio mediante un confronto costante e collegiale sulle scelte da compiere. Un confronto dialettico, dove a prevalere sarà però sempre il ‘noi' e non l' ‘io' autorefrenziale, da anteporre a proposte concrete e risposte credibili. Molti e diversificati i progetti che abbiamo nei cassetti della nostra politica - ha continuato il candidato Presidente del centro-sinistra -, tra cui la costituzione di un Fondo per il ‘Prestito d'Onore' a favore dei giovani per creare nuove imprese; un Fondo speciale per l'imprenditoria femminile con il supporto della legge 215 e dei Fondi comunitari; un Fondo a sostegno delle piccole imprese artigiane, commerciali e cooperative, in collaborazione con la regione Marche; un Fondo per i lavoratori precari, maggiormente colpiti da questa crisi e che sono privi di strumenti a difesa del reddito".

Mandozzi ha poi ribadito alcuni punti fermi della propria politica, peraltro esplicitati anche nel programma elettorale, tra cui la valorizzazione dell'Ambiente come risorsa attraverso politiche di sviluppo sostenibile che hanno nel progetto "Rifiuti Zero" uno dei punti più qualificanti; delle Infrastrutture, viarie in primis e con la Mezzina su tutte, con cui supportare il rilancio dell'economia del territorio, che deve tornare ad essere attraente ed appetibile.

"Siamo pronti per andare avanti con coraggio e determinazione - si è congedato Mandozzi -, ed anche con tanto orgoglio, perché riteniamo di poter offrire al nostro territorio le migliori risorse umane e progettuali".

Il dibattito che è scaturito in seguito ha altresì evidenziato una forte volontà da parte dei candidati di mettersi al servizio di un progetto politico condiviso, al fine di aiutare il Piceno a risollevarsi puntando appunto su di un vero "riformismo" politico.

All'intervento di Antimo Di Francesco ("Dobbiamo credere e valorizzare il nostro progetto politico - ha detto il vice sindaco di San Benedetto -, facendo conoscere e capire ai cittadini la rilevanza della sua portata, attuando il ‘porta a porta' in campagna elettorale), è seguito quello di Nazzareno Tacconi: "Sono da 34 anni in politica e sempre con le stesse idee - la dichiarazione dell'ex sindaco di Monsampolo, in procinto di ricandidarsi a capo di una lista civica -, che ho ritrovato in toto in questa coalizione e nella volontà politica di Emidio Mandozzi, cui mi lega una sincera stima ed amicizia. Qualcuno, e non certo noi che siamo qui oggi - ha concluso Tacconi -, ha voluto che questa fosse una campagna elettorale difficile per il centrosinistra, ma con l'impegno di tutti sono sicuro che ce la faremo".

Molto applauditi anche gli interventi di Rosanna Ferretti, Maurizia Corradetti, Dante Merlonghi ed Epiphane Yovo Dossou (attuale rappresentante degli immigrati in seno al consiglio provinciale), con gli ultimi due interventi riservati all'ex sottosegretario Pietro Colonnella ed all'onorevole Luciano Agostini, prima del saluto dei coordinatori dei cinque partiti componenti la coalizione.

"Piero Celani non è il presidente di cui ha bisogno il Piceno - è andato subito al dunque, Colonnella - , perché le tante cose positive fatte in questo territorio portano la firma del centro-sinistra e non certo quella dell'ex sindaco di Ascoli, né tanto meno del centro-destra, una cui (improbabile) vittoria sarebbe una vera iattura per tutto il Piceno. Le uniche carte in regola per governare al meglio questo nostro territorio le abbiamo noi del centro-sinistra, le ha Emidio Mandozzi".

"Tre sono le ragioni fondamentali - ha spiegato infine l'onorevole Agostini -, alla base di questa campagna elettorale che sta per iniziare: un candidato Presidente della Provincia che rappresenta un tutt'uno con la nostra storia ed esperienza politica; un programma, ben delineato da Mandozzi, chiaro e lineare nella sua definizione ‘del fare'; la credibilità personale dei nostri candidati, quale sfida essenziale e decisiva per vincere la competizione elettorale.

Altri la butteranno sulla denigrazione, sulle offese anche personali, ed alcune avvisaglie si sono già avute sul clima che si respirerà in campagna elettorale - ha concluso Agostini -, ma nel ribadire che il nostro avversario è il centro-destra, faccio un appello a che i cittadini possano capire l'importanza del voto utile dato a questa coalizione, al fine di imprimere una vera svolta riformista nelle politiche di sviluppo di questo nostro territorio piceno".