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Premio del Tascabile: la versione di Armata

San Benedetto del Tronto | “Il premio partì nel 1984 su mia proposta come progetto culturale. Oggi è solo una passerella”

di Giovanni Desideri

“Lanciai la proposta di un premio del Tascabile nei primi anni ’80, quando mi trasferii a San Benedetto da Milano. Allora si parlava di San Benedetto “deserto culturale”. Pensavo che un rilancio potesse partire solo dalla diffusione del libro e della lettura. Il concorso doveva essere il mezzo per questo fine, oltre che la conclusione di attività culturali da svolgere durante tutto l’anno.”
 
Tonino Armata rievoca così la genesi del premio del Tascabile, la cui prima edizione si svolse nel 1984: “non dico queste cose per correggere inesattezze nell’intervista a Giuseppe Lupi sul Corriere Adriatico di martedì 17 maggio – precisa Armata – ma per rimediare invece ad alcune omissioni”.
 
Nel 1984 Giuseppe Lupi era il presidente del circolo culturale “Abruzzo-Marche 2000”. Insieme ad Antonio Di Marino (bancario), Armata propose al circolo questa idea, che partì appunto nel 1984. “La prima edizione fu gestita dal sottoscritto – precisa Armata – e fui sempre io a fare la prima relazione del premio. I primi vincitori furono Luca Goldoni per la sezione narrativa, che Lupi cita nell’intervista, ed Egidio Pentiraro, che Lupi invece non cita. Pentiraro fu premiato per il suo libro “A scuola con il computer”, edito nel 1983 da Laterza.”
 
“Coinvolgemmo il giornalista Alberto Sensini – prosegue Armata – portammo a San Benedetto personaggi come Nando Dalla Chiesa, Camilla Cederna e Fulvio Tomizza. Presentammo la prima edizione del premio negli uffici di rappresentanza della Regione Marche a Roma, con un certo risalto nei mezzi di comunicazione, con l’obiettivo di farne un evento a carattere nazionale. Oggi è invece una cosa paesana.”
 
“Successivamente mi disinteressai al premio – conclude Armata – per i dissapori fra il presidente Lupi e la consigliera Maria Pia Silla, la quale gestì la seconda edizione. Dal 1986 tornò a Lupi, che lo gestisce ancora oggi. Nella prima edizione lo spoglio delle schede per i libri finalisti avvenne in piazza. Votarono i librai, gli studenti ed altri gruppi. Tutto per evitare l’influenza degli editori. E il primo premio era una vacanza di 15 giorni a San Benedetto. Negli anni successivi si passò invece ad un premio in denaro. Tra le altre cose avremmo voluto realizzare una fiera del libro tascabile, invitando gli autori e i librai. Ma negli anni il premio è scemato a passerella di autori e signore in pelliccia. È andato perso il progetto di manifestazioni collaterali nel corso dell’anno.”

20/05/2005





        
  



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