Dopo 40 anni di impegno ininterrotto delle Associazioni ambientaliste nel 2004 veniva istituita la Riserva Naturale Sentina. Oggi l' esistenza stessa della Riserva è minata da oscuri e prezzolati interessi che a tutto guardano tranne che all' importanza della sua preservazione. Importanza economica, poiché la Sentina rappresenta un fiore all' occhiello da poter mostrare con orgoglio ai turisti, importanza in termini lavorativi, perché offre possibilità occupazionali e importanza in ambito culturale e di innovazione, poiché la ricerca e la sperimentazione trovano qui particolari condizioni di stimolo. Proprio le suddette Associazioni gridano a gran voce: "Giù le mani dalla Sentina!", ribadendo la loro contrarietà all' estromissione del Comitato d' Indirizzo dai poteri decisionali che riguardano la Riserva.

 Il Comitato ha fatto molto in questi anni per cancellare dalla memoria di quanti l' avevano vista in uno stato di degrado e abbandono ... basti pensare all' ottenimento di un finanziamento europeo pari a 600.000 euro per la rinaturalizzazione dell' area umida. Inoltre, togliendo potere decisionale al Comitato d' Indirizzo, resterebbe unico ente gestionale della Sentina il Comune di San Benedetto, incapace di rappresentare a pieno le istanze di tutti i soggetti coinvolti. Allo scopo di difendere l' area da ipotesi di cementificazione o da qualunque altro invasivo tentativo a discapito delle specie faunistiche e botaniche che la caratterizzano, è nato il Comitato "Salviamo la Sentina". Esso è costituito dalle seguenti Associazioni: "Associazione Ambiente e Salute nel Piceno", "Circolo Lagambiente Ascoli Piceno", "Circolo Legambiente San Benedetto del Tronto", "Lipu San Benedetto del Tronto", "Associazione Beni Comuni Ascoli Piceno", "Italia Nostra Ascoli Piceno", "Cittadinanza Attiva Ascoli Piceno", "Comitato Antinquinamento Castel Di Lama" e, infine, Pietro D' Angelo, ex presidente Riserva Sentina.

 Ora sentiamo quanto hanno affermato in merito alla gravosa questione alcuni dei rappresentanti delle succitate Associazioni presenti oggi in conferenza stampa. "Abbiamo creato questo comitato per mettere pressione e contemporaneamente fornire uno stimolo ai comuni interessati" ha detto Massimo Bartolozzi di Ambiente e Salute nel Piceno. "Fin dal 1985 il Circolo si è battuto affinchè si costituisse questa Riserva. Con questa delibera ci sentiamo depauperati, non contiamo più nulla" ha lamentato Sisto Bruni di Legambiente San Benedetto. Bruni ci ha anche ricordato che domenica 27 si terrà l' iniziativa "Spiagge Pulite" che, stavolta, sarà una vera e propria occasione di protesta per tutte le persone indignate dalle sorti a cui la Sentina va incontro. "Spiagge Pulite" avrà inizio alle 9,30 e partirà da via del Cacciatore. Sullo stesso concetto espresso da Bruni ha insistito anche Paolo Prezzavento (Legambiente AP), il quale ha detto: "ci sentiamo offesi, privati del diritto di avere un territorio che fa scattare qualcosa in più nella qualità della vita", facendo un chiaro riferimento all' importanza di un' offerta turistica naturalistica.

 Poi è intervenuto Alberto Franco di Cittadinanza Attiva che ha affermato: "noi siamo per la tutela dei beni comuni. La Sentina è patrimonio di tutti i cittadini". Nazareno Galanti, delegato di Italia Nostra ha voluto ricordare come la Riserva sia un lascito di una famiglia ascolana, la famiglia Scariglia. "Tutela della natura e delle biodiversità. Questi sono i parametri su cui basiamo l' intervento delle istituzioni" è quanto ha precisato Stefano Quevedo (Lipu San Benedetto). Infine ha preso la parola l' ex presidente Pietro D' Angelo, apparso visibilmente più infervorato degli altri (e come dargli torto?). "Il problema è uno solo: devono spiegarci perché un organismo che funziona viene smantellato?" ha tuonato. Insomma, questo il sunto: meno parole e più atti amministrativi!