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Smantelliamo la struttura ma non smantelliamo il "Ballarin"

San Benedetto del Tronto | Le riflessioni dell'avvocato Gianni Balloni in merito alle sorti del vecchio stadio: "Dentro quel catino gremito, dove sventolavano i colori rossublu, ci sentivamo tutti sambenedettesi"

Lo stadio "Ballarin"

"Da diversi anni ormai, leggiamo notizie contrastanti sul futuro del vecchio e caro stadio "F.lli Ballarin", notizie che a volte strappano un sorriso, altre una smorfia di disgusto.
E' indubbio che la struttura sia fatiscente, pericolosa e di nessun attuale significato se non la rappresentazione del cemento agonizzante, tuttavia la paventata costruzione nel sito di un grattacielo di venti piani non può essere digerita serenamente.

Non vogliamo entrare nelle polemiche, che pur avrebbero fondamento, sul carattere speculativo dell'operazione, vedasi il dover trasformare l'area da destinazione commerciale a residenziale, ciò che ci preme è far risaltare il danno riferibile all'aspetto sociale e storico della città.
San Benedetto del Tronto, la nostra attuale e amata San Benedetto, non ha una popolazione dalle radici comuni.

La marineria è una parte storica, importante, oserei dire anche leggendaria, con le sue sofferenze, le sue navi, le sue tragedie a cui tutti, seppur non sfiorati dalle vicende, si sentono vicini e solidali e manifestano un profondo rispetto, ma non possiamo dimenticare come la città sia cresciuta con l'afflusso di elementi dei Paesi limitrofi e del vicino Abruzzo.
Persone vogliose di lavorare, chi magari abbandonava la campagna per le industrie insediate sulla costa, chi per sviluppare attività commerciali e turistiche, ma anche la piccola borghesia che sceglieva sambenedetto per una migliore collocazione di vita e sede scolastica per i propri figli.

Ciò che univa queste variegate radici erano i luoghi, la comune condivisione e frequentazione dei luoghi "geografici" della città sopperiva alla mancanza della stessa storia, dei dialetti diversi, degli avi non di questa città.
La Rotonda, il Faro, il Torrione, il Porto, il Molo Sud, il Campo Europa, "Piazza Nardone", la Pineta, ma il luogo che spazzava via tutte le diversità era dove sventolava il colore rossoblu della squadra di calcio, il "Ballarin" univa tutti, in quel catino gremito ci si sentiva tutti sambenedettesi, da sempre.

Smantelliamo la struttura, ma non smantelliamo il "Ballarin", che sia ancora un polo fruibile a tutti.

21/05/2012





        
  



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L'ex stadio Ballarin, particolare
L'ex stadio Ballarin, particolare

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