Dopo il crak economico è anche arrivato il crak psicofisico. La navicella rossoblu affonda a Lumezzane con un secco 3-1.

Purtroppo abbiamo visto una Samb sbiadita, in affanno fisicamente e con la determinazione a…tasso zero. Anche lo staff tecnico ci ha messo del suo con 4-5-1 che ha lasciato uno spaesato Chiurato solo, soletto nel tritacarne della difesa avversaria. Direte voi :”Era una mossa obbligata vista la scarsità degli attaccanti e un Docente a mezzo servizio”.

E’ vero. Però è pur vero che fare il cambio Docente-Chiurato è stato come dire :”Ci arrendiamo”. Però , tutto sommato, nonostante l’affanno, eravamo comunque riusciti a mettere una pezza al primo gol di Kalambay con incursione pirata di Macaluso. Ma, a conferma di una mancanza di lucidità della squadra, è arrivato il raddoppio del Lumezzane frutto di una serie di errori, coronati da un ingenuo fallo di mano di Colonnello. Il rigore, trasformato da Masolini, è stato il classico colpo di grazia.

A metà della ripresa Kalambay, che da un po’ di tempo scorrazzava sulla fascia sinistra, libero come un puledro nella vasta prateria argentina, ha messo il sigillo del terzo gol. Un sigillo che ci costringe a vincere con due gol di scarto, domenica prossima in casa, per poter ambire alla salvezza. Un giornataccia dunque, a conclusione della quale è arrivato anche il conto salato…del signor Salati che ci ha negato un calcio di rigore per un plateale atterramento di Docente.

Ora siamo nella situazione classica da film triller:appesi ad un ramo scricchiolante con sotto un pauroso baratro. Speriamo nel lieto fine. Magari in qualche anima santa che faccia calare dall’alto una corda…magari un cordata “danarosa”, anche proveniente dalla Patagonia (checché ne dicano gli Ultras), non si sa mai, tanto per rincuorare questi atleti rossoblu che hanno dato tanto ma che ora debbono raschiare il fondo del barile per raccattare un po’ fiducia nei propri mezzi.

Per gli scaramantici poi consiglierei qualche scongiuro particolare visto che la sfiga ci sta un po’ tartassando con la decimazione dell’organico, a partire da Scandurra, che poteva essere la pedina vincente in questo particolare momento. E per finire un invito all’equità a quel mondo chiacchierato ( passatemi questo dolce eufemismo) della classe arbitrale che quest’ anno è stato con noi, senza santi in paradiso, come uno zio ricco e taccagno. Questi Paperon dei Paperoni la smettano di infierire su questa Samb che fa tenerezza e somiglia tanto a Paperino.