Ormai ci siamo. La corsa a tre, pardon, a quattro, per la poltrona di Sindaco a San Benedetto sta per concludersi.

La Final Four è arrivata. La partita si annuncia avvincente e la conclusione incerta.

Il primo dubbio è: si giocherà tutto in una sola tornata? Visto il numero dei candidati la risposta risulterebbe quasi scontata.

Non essendo, però, questa un’azienda specializzata in sondaggi, né in exit pool, insomma il tiro al piccione non è il nostro sport preferito, possiamo qui solo sbilanciarci in considerazioni e previsioni del tutto personali. Un “pour parler” del tutto gratuito che speriamo sia però del tutto gradito ai nostri lettori.

Al tavolo abbiamo quattro giocatori, la mano si apre quando le bocche si chiudono, cioè sabato, quando l’Eletto-Re rimuginando prenderà una decisione per il giorno dopo.

Abbiamo il carisma spuntato di Martinelli, Sindaco uscente (dimissionario), che deve vedersela con l’orgoglio (tradito) della rimanete Casa delle Libertà, rappresentata da Castelli, e la volontà di riaffermare i suoi spazi (anche politici) dell’Unione di Gaspari.

Poi c’è Campanelli “candidato indipendente” (virgolette d’obbligo perché più che indipendente sembra indecifrabile), che, però, potrebbe nascondere degli assi nella manica o ritrovarseli in mano dopo il 29 maggio. Forse un po’ sottovalutato, si è (volontariamente?) insabbiato e come il “crotalo” (alias serpente a sonagli) potrebbe sferrare il suo attacco (a sorpresa) in un ipotetico ballottaggio… vedremo…se la sua percentuale glielo consentirà.

Il ballottaggio, già, torniamo un po’ a bomba.

Sembra questo il vero spauracchio dei tre candidati, questa volta Campanelli non lo abbiamo dimenticato, ma non lo possiamo davvero considerare, perché mai elezione di Sindaco apparve così incerta a San Benedetto.

Il filo di lana è ben teso e le teste protese nel rush finale.

Qualcuno la testa la perderà davvero, in questo, permettetemi un po’ di retorica, “finale al cardiopalma”.

L’eventuale terzo escluso guarderà dalla tribuna la finale senza nemmeno poter tifare per qualcuno. E si, perché accordarsi al ballottaggio, dopo tutto quello che si è letto e detto, anche se indorato con la più dolce delle retoriche, sarà sempre rimetterci la faccia, oltre alla testa naturalmente.

E intanto l’Eletto-Re con la sua matita copiativa in mano aspetta l’ispirazione… “sarà vera gloria? Ai Posteri l’ardua sentenza”.