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No Miss Italia & Co? No Turismo?

San Benedetto del Tronto | Troli:"La vicenda di Miss Italia dovrebbe insegnare che di commessi viaggiatori dello spettacolo non abbiamo più bisogno."

di Gino Troli

Gino Troli

In questi giorni di dibattito cittadino (ma c’è un vero dibattito?) sul dopo Miss Italia e sulla vera vocazione turistico-culturale di questa città, che sembra proprio destinata scartare a priori progetti di qualità, come se il “pacchiano televisivo” sia l’unica strada per una visibilità nazionale, mi è pervenuta questa lettera del musicologo e protagonista in anni passati della vita culturale cittadina, Paolo De Bernardin.

A me sembra che centri con grande precisione il problema: costruire a San Benedetto una manifestazione che sia proprio “nostra” e non eterodiretta da produttori televisivi o da manager in cerca di piazze provinciali che comprino specchietti credendoli gioielli.

La vicenda di Miss Italia dovrebbe insegnare che di commessi viaggiatori dello spettacolo non abbiamo più bisogno. Abbiamo tante risorse locali da valorizzare e competenze da recuperare. Facciamolo e ci sarà un futuro.

Caro Gino
In questi anni di “berlusconismo televisivo” (ne parla anche Nanni Moretti neo suo film “Il Caimano”) sembra essersi diffusa un’idea stravolta del sistema dello spettacolo, tutta mirata all’intrattenimento vuoto e fine a se stesso.
Il virus di questa visione del mondo ha intaccato il sistema. Ce la farà il nuovo governo a trovare un adeguato vaccino per controbattere il dilagare di questa malattia sottile che ha così forte presa sulla metà degli Italiani?

Quanto accaduto in questi anni nel sistema culturale del nostro paese mi fa molto pensare. Sono preoccupato soprattutto per il futuro alla luce del quale vedo sparire ogni tipo di fioritura che non sia legata allo strapotere del denaro e della televisione di infimo livello. Forse le analisi troppo affrettate sulla crisi dell’industria discografica dimenticano facilmente di riconoscere al pubblico la capacità di rifiutare il mediocre modello proposto dai media mentre le grandi affluenze dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, testimoniano quanto importante sia la scelta artistica di qualità.

Ricordo con grande piacere l’esperienza di “Roots-Radici”, il festival da me creato a San Benedetto del Tronto nella seconda metà degli anni Novanta. Anche allora fu difficile accenderne la miccia ma i risultati arrivarono facilmente e i nomi che calcarono il palcoscenico del Teatro Concordia (da Lucilla Galeazzi a Elena Ledda, dagli Avion Travel a Daniele Sepe, da Ambrogio Sparagna ai Fratelli Mancuso) sono oggi un bel punto di riferimento per molti artisti.

Quella rassegna patrocinata dalla Provincia ebbe come sponsor l’Amministrazione Comunale di San Benedetto, organismo troppo seriamente condizionato, successivamente, al balenio dei lustrini “velinari” e alle fasce da Miss “Qualcosa Meglio di Niente”. Ora che il Circo Miss Italia ha perduto il palcoscenico delle Palme chissà se qualcuno riuscirà a prendersi la briga di indirizzare il denaro pubblico anche alla salvaguardia del nostro patrimonio più autentico legato alle espressioni popolari altrimenti destinato alla sparizione e alla futura ricerca archeologica?

Riesumare quella manifestazione sarebbe davvero una cosa buona, come lo sarebbe, del resto, organizzare rassegne a basso costo con musicisti e artisti di grande valore che tutto il mondo ci invidia e che in Italia faticano persino a trovare uno spazio di sopravvivenza oppure cercare forze comuni con altre città che condividano progetti analoghi per la diffusione della buona musica e in definitiva della vera Cultura.

La mia disponibilità a questo proposito è totale. I contatti diretti con molti artisti non mancano. Occorrerebbe solo una visione illuminata del problema per un cambio serio di rotta. Verso una qualità della vita certamente migliore.

Cordialmente
Paolo De Bernardin

26/05/2006





        
  



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