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Un pò di Italia sulla croisette

| CANNES - Il cinema italiano al Festival di Cannes.

di Rossella Rinaldi

Cannes


Si sta per concludere l’appuntamento con il Festival più glamour del mondo e già si possono tirare un po’ di somme perlomeno sulla presenza italiana.

Due sono stati gli spazi ufficiali del Cinema Italiano: uno, più di rappresentanza, situato al primo piano del Hotel Hilton Cannes (ex Noga), con una splendita terrazza con vista Croisette, che ha visto la partecipazione di Cinecittà Holding, Istituto Luce, Giornate degli Autori e la neo-nata Festa del Cinema di Roma; l’altro, più “operativo”, gestito da Anica e Filmitalia, posto presso il Marché, il mercato dove sono presenti tutte le realtà distributive e produttive internazionali.

Quest’anno la selezione del Festival ha apprezzato molto i prodotti italiani, selezionandone ben quattro: due per la competizione ufficiale, Nanni Moretti e Paolo Sorrentino e due nelle sezioni collaterali, Kim Rossi Stuart e Marco Bellocchio. Moretti con il suo Il Caimano ha convinto sia critica che pubblico (è molto amato in Francia) e pare anche che sia uno dei favoriti per vincere la Palma d’oro, mentre Paolo Sorrentino, con L’amico di famiglia, è stato una conferma dopo l’ottima accoglienza che Cannes aveva tributato al suo film Le conseguenze dell’amore, in concorso due anni fa.

Come dicevamo il film di Kim Rossi Stuart Anche libero va bene è stato molto applaudito nella sezione Quinzaine des Réalizateurs, mentre Marco Bellocchio, in Francia considerato un vero Maestro, ha colpito con il suo onirico Il regista di matrimoni.

E ancora una volta il festival di Cannes è stato molto attento al cinema classico italiano, verso cui ha da sempre un occhio di riguardo (ricordiamo che tre anni fa Cinecittà Holding portò sulla Croisette la retrospettiva completa di Federico Fellini).

Lo stesso Presidente Gilles Jacob ha voluto una cena di gala in onore del centenario della nascita dei tre grandi Maestri Rossellini, Visconti e Soldati, e inoltre, nella sezione Cannes Classics, sono stati presentati Volevo solo vivere, il documentario di Mimmo Calopresti prodotto dalla Shoa Foundation e Roma Città Aperta, appena restaurato dalla Cineteca Nazionale (preceduto dal documentario Il était une fois… Rome ville ouverte dei francesi Marie Genin e Serge July), mentre in chiusura sarà proiettata la copia restaurata del film Estate violenta, del purtroppo spesso dimenticato Valerio Zurlini.

Domenica pomeriggio invece è stato proiettato il documentario Marcello, una vita dolce, di Annarosa Morri e Mario Canale, che ricostruiscono alcuni aspetti del carattere del Marcello nazionale grazie alle testimonianze di amici e collaboratori più stretti, ma soprattutto delle figlie Barbara e Chiara, così diverse, ma così vicine nell’affetto che le lega al padre. Simpatiche anche le testimonianze di Federico Fellini, catturate proprio sui set in cui girava con Mastroianni.

26/05/2006





        
  



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