Riceviamo da Giuseppe Ricci:
'Questa proposta ha provocato molto rumore: questo perché è finalmente una proposta dettata dal buon senso, ovvero dalla capacità di ragionare in maniera non ideologica, ma pragmatica, in un'ottica di sistema Paese.
Avere a disposizione circa due o tre settimane di più di vacanza significa, da una parte incentivare il turismo, e quindi l'economia, e dall'altra evitare il penoso, e ripetuto da anni, trascorrere di un mese precario come quello scolastico di settembre. Bisogna sostituire lo spettacolo del tourbillon di cattedre, del reperimento affannoso di demotivati precari, della elaborazione di orari "fai da te" e dal solito stanco rito delle occupazioni... con un inizio di lezioni serio, bene organizzato, con classi a posto ed orari stabili.

La scuola non può e non deve essere un modello di babysitting, ma un modello consapevole e condiviso di formazione, istruzione e maturazione culturale e civile!
La prima obiezione che molti fanno è che così verrebbe a cadere l'impegno dei 200 giorni di scuola previsti dall'OCSE: impegno che in realtà si potrebbe rispettare modificando gli orari durante l'anno e considerando che gli USA, ad esempio hanno 180 giorni di scuola... In quanto alla qualità della nostra scuola vorrei ricordare a tanti che, secondo i parametri PISA, la migliore scuola del mondo è quella finlandese con 861 ore/anno di insegnamento, a fronte delle nostre 884 (e siamo ventiseiesimi); non è, dunque, la quantità, ma la qualità del tempo che riqualifica una scuola, qualità che questa proposta tenderebbe ad ottimizzare.

Vero è, inoltre, che sarebbe altissimo il beneficio per la nostra economia perché avere impianti turistici, musei, città d'arte, spiagge, ancora frequentate a Settembre porterebbe un beneficio a tutti noi. Molti sembrano, infatti, dimenticare che il turismo d'arte e quello balneare sono, insieme, la prima e più importante nostra risorsa economica: solo l'indotto del turismo balneare interessa oltre 500.000 addetti!

Come Paese non riusciamo, oggi, ad attrarre una clientela europea che cerca i periodi più economici, giornate meno calde, e proposte di un turismo di più friendly, ovvero un turismo senza stabilimenti balneari chiusi, musei in disarmo e luoghi di villeggiatura che a metà settembre sono già spettrali! In un Paese con diverse migliaia di km di coste balneabili, con centinaia di siti considerati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, con 2.000 anni di storia alle spalle e una storica e ben conosciuta vocazione all'arte, solo 20 giorni in più di disponibilità turistica e di godimento del nostro bel mare sarebbero quanto mai benedetti!!

Certo sarà difficile rimodulare orari e giornate di scuola, anche per la cultura dell'immobilismo che governa tanta parte della scuola, sarà difficile organizzare strutture alternative per le famiglie che non sanno come fare per i bambini..: ma questa è la sua sfida, Ministro, una sfida che ci vede al suo fianco!
Ministro Gelmini, Le ho scritto questa lettera, come padre di due figli, con cinque nipotini in età scolare, come imprenditore, come presidente di un'Associazione di operatori turistici di un settore che a settembre potrebbe offrire ai turisti ancora ottime opportunità di vacanze, e, soprattutto, come cittadino preoccupato per l'economia per il suo paese.

La ringrazio per l'attenzione, La saluto cordialmente e Le formulo i migliori auguri per le sfide che dovrà affrontare per portare, davvero, l'Italia e la sua Scuola, nel nuovo millennio.