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No al supermercato: maggioranza spaccata

San Benedetto del Tronto | Lunga discussione sul punto 14 all’ordine del giorno nel consiglio comunale di mercoledì 26 maggio

di Giovanni Desideri

Undici voti contro dieci: intorno alle 2, dopo più di cinque ore dall’inizio del consiglio comunale (seconda convocazione, mercoledì 26 maggio), l’assemblea ha respinto la delibera che avrebbe di fatto autorizzato l’apertura di un supermercato in largo Mazzini 5 a San Benedetto (dietro l’ex cinema Pomponi), da parte della “Central Frigor Marconi Srl”, “in variante al Piano Regolatore Generale” (dalla destinazione “autorimessa, officina ed esposizione” a “zona commerciale”. Punto 14 all’ordine del giorno). È stata decisiva una riunione dei capigruppo chiesta da Forza Italia dopo l’una, durante la quale è stata decisa la via di uscita: accogliere la proposta del capogruppo della Lega Nord Vincenzo Rosini (formulata come emendamento e poi ritirata durante la discussione, riproposta durante le dichiarazioni di voto) di dichiarare illegittima la delibera, illustrata in consiglio dall’assessore alle attività produttive Marco Lorenzetti. Illegittimità per contrasto con gli articoli 2, 3, 6, 8 della Legge Regionale 26/99).
 
Il provvedimento era stato sostenuto da Forza Italia, letteralmente assediata ieri sera da minoranza, AN (consiglieri De Vecchis e Rossi, assenti il capogruppo Galiè e i consiglieri Eldea Angellotti e Stefano Nico), consiglieri Felicetti (Pri) e Rosini. Una pioggia di dichiarazioni di contrarietà, compresa quella del presidente del consiglio Giorgio De Vecchis, per una volta passato sul banco dei consiglieri per tenere una dura requisitoria "contro". Un intervento quasi da oppositore della giunta, programma elettorale del centrodestra alla mano. (Il consigliere di Forza Italia Paolo Forlì ha invece parlato di “riqualificazione di una zona disastrosa” (sic) e di “assordante silenzio della Margherita” per l’assenza dei suoi due consiglieri: Libero Cipolloni e Antimo Di Francesco.)
 
La vicenda era iniziata il 20 ottobre 1998, quando l’imprenditore Orlando Marconi aveva richiesto l’autorizzazione all’insediamento del supermercato (800 mq circa di superficie). Dopo l’iniziale rifiuto opposto dal Comune (14/12/00) per mancanza dei prescritti requisiti urbanistici, Marconi tentò la strada dello “Sportello Unico per le attività produttive”, la cui normativa (D.Lgs. 112/98) dispone che sia il consiglio comunale a decidere, nel caso in cui venga espresso parere favorevole da parte della conferenza dei servizi, ciò che avvenne il 18 aprile 2001 (conferenza composta da Asl 12, Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici delle Marche, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Comune di San Benedetto del Tronto, Provincia di Ascoli Piceno). Nondimeno il consiglio comunale espresse parere sfavorevole già due anni fa, provvedimento contro il quale Marconi è ricorso al Tar delle Marche. La sentenza è recente: non si accoglie il ricorso, ma si chiedono le motivazioni del rifiuto opposto. Così si è arrivati al consiglio comunale di ieri sera, che ha fornito tali motivazioni: quelle proposte dal consigliere Rosini.
 
Il sindaco Martinelli è intervenuto per ultimo nel dibattito, dichiarando il proprio voto favorevole: “il punto non era nel nostro programma, pertanto la spaccatura della maggioranza è del tutto fisiologica. Mi meraviglia di più la minoranza, ieri maggioranza, che aveva promosso il procedimento in discussione”. “Promosso da nessuno dei presenti”, ha interrotto il capogruppo DS Giovanni Gaspari. Di nuovo Martinelli: “quel supermercato è nell’interesse pubblico. I residenti di quella zona lo vogliono. Porterebbe vantaggio anche ai commercianti del centro. Più parcheggi e una migliore viabilità”.
 
Gli interventi più articolati sono stati quelli di Calvaresi (lista civica), De Vecchis, Gaspari e Rosini (contrari) e del consigliere di Forza Italia Augusto Evangelisti (favorevole). De Vecchis ha ritenuto illegittimo il pronunciamento della stessa conferenza dei servizi: siccome quel supermercato poteva essere autorizzato in un’altra zona, non c’era alcuna necessità di far pronunciare la conferenza. De Vecchis ha inoltre negato che sussistesse un “interesse generale” tale da concedere l’autorizzazione. Di più: “concedendo una tale variante, si aprirebbe la via all’anarchia. Il Prg non servirebbe più” (tra pochi mesi dovrebbe essere presentata una bozza del nuovo Prg da parte del prof. Bellagamba). Obiezioni, infine, dal punto di vista del programma elettorale: “ci eravamo impegnati nella difesa del piccolo commercio. Il supermercato va nella direzione contraria”.
 
Rosini: “quella variante è un progetto ordito contro il nostro tessuto sociale e i nostri commercianti”. Calvaresi: “il Comune di San Benedetto ha presentato appello contro la sentenza del Tar. Quindi di cosa discutiamo? L’amministrazione indichi piuttosto un’alternativa alla “Central Frigor”, i cui interessi sono legittimi”. Evangelisti alla garibaldina: “rigettare questa variante è un ritorno alla politica vessatoria, mortificante per l’individuo, i cittadini, la città. È un tentativo di oppressione. Una violenta caduta in basso della politica della nostra città. L’amministrazione dovrebbe invece essere al passo con i tempi, per non essere di intralcio ai cittadini”. È intervenuto anche Felicetti, che ha vivacemente accusato l’amministrazione di una serie di ritardi. Gaspari: “la sentenza del Tar chiede motivazioni al rifiuto espresso due anni fa dal consiglio comunale. È una leggenda metropolitana che il Tar abbia dato ragione alla proprietà e torto al Comune. Gli imprenditori hanno bisogno della certezza dei tempi per poter investire. Questa delibera rappresenta il vostro fallimento urbanistico-amministrativo. Non ho nulla in contrario ad un nuovo supermercato, ma prima si faccia una vera e generale pianificazione del territorio”.

27/05/2004





        
  



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