Un'opera del genere non si era mai vista a San Benedetto. Terminate le operazioni di dragaggio del porto e ripascimento del litorale si tirano le somme del lavoro svolto. E sono somme importanti.

Circa 95mila metri cubi di sabbia dragata dal porto sono serviti per realizzare il ripascimento dell'arenile (65mila metri cubi), della Sentina (10mila) e per riempire la cassa di colmata realizzata in zona Molo Nord (20mila) con sabbia incompatibile. 2.100 metri di litorale ‘rimpolpato', oltre agli 800 metri della spiaggia lungo la Sentina. Un avanzamento medio del fronte spiaggia di 30/40 metri, con punte di 80/100 metri. La sabbia giudicata dai tecnici inutilizzabile per il ripascimento verrà utilizzata nei lavori di costruzione della nuova darsena del porto.

I particolari del lavoro sono stati forniti alla stampa nel corso di una conferenza tenutasi martedì 27 maggio presso la sede della Riserva Naturale Sentina in Piazza Cesare Battisti. Erano presenti il sindaco Gaspari, gli assessori all'Ambiente Canducci e alle Politiche del mare Capriotti, l'assessore regionale ai Lavori Pubblici Carrabs, il presidente del comitato di gestione della Riserva della Sentina D'Angelo, il Comandante della Capitaneria di Porto Forner, rappresentanti del Genio civile opere marittime di Ancona e della ditta che ha eseguito i lavori: la Gregolin di Venezia.

Pienamente soddisfatto dei lavori il primo cittadino che ha sottolineato come fosse difficile, per una città che vive della generosità del mare, operare con l'imboccatura del porto riempita dalla sabbia e con una spiaggia ridotta al minimo dalle mareggiate: "inoltre vorrei evidenziare che l'Amministrazione ha dato un segnale di forte interesse per l'area della Sentina, considerata da tutti noi un bene prezioso da tutelare".

Impossibile non parlare nella tempistica. I mesi scorsi sono stati caratterizzati da diverse polemiche sull'opportunità di effettuare i lavori praticamente all'inizio della stagione estiva, proprio mentre in Riviera erano in pieno svolgimento eventi sportivi di rilievo internazionale (i Campionati del Mondo di Motonautica). "Mia nonna diceva che chi bello vuole comparire qualche pena deve soffrire. Vorrei ricordare a tutti che qui è stato fatto un lavoro imponente", afferma il primo cittadino, stemperando le polemiche con una battuta ed evidenziando come, per ragioni sia tecniche che logistiche, i lavori non potessero svolgersi in altre date.

"L'erosione è un grande problema per la nostra riserva", commenta D'Angelo che, cartine alla mano, fa notare quanto il mare nel corso degli ultimi decenni abbia rosicchiato il litorale di quella zona: "Dai primi anni '70 ad oggi la spiaggia si è ridotta di 120 metri. Per un totale di oltre 22 ettari. Mi rendo conto che il ripascimento è solo un intervento tampone, in ogni caso ci è stato di grande aiuto. Un intervento del genere, visto che andava fatto su una zona tutelata dal punto di vista ambientale, richiedeva diversi permessi ed autorizzazioni che siamo riusciti ad avere in tempi record". Per trovare una soluzione più idonea e duratura ai problemi d'erosione della Riserva Naturale Sentina è stato richiesto l'intervento dell'ICRAM (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare), che si pronuncerà entro quest'anno.

Entusiasta del dragaggio dell'imboccatura del porto il Comandante Forner che ripercorre le tappe degli ultimi interventi. Negli anni 2003 e 2004, vista la situazione critica, erano stati effettuati dei lavori di somma urgenza. Ogni intervento aveva portato via dal fondo 12mila metri cubi di sabbia. Nel 2006, insieme con gli altri partner istituzionali, si è cominciato a progettare un intervento più sostanzioso. Tale intervento è stato posto in essere in questi mesi. L'intera opera ha avuto un costo di 1,5 milioni di euro. Secondo i dati forniti dai tecnici il nuovo fondale dovrebbe essere profondo oltre 4 metri, prima del dragaggio c'erano soltanto poco più di due metri tra il pelo dell'acque ed il fondo.

"Il prossimo passo sarà il riallineamento delle scogliere, per diminuire al massimo il rischio mareggiato e per evitare che tutto questo lavoro vada perduto" l'assessore Capriotti traccia così il programma per i futuri interventi, evidenziando come egli abbia seguito "quasi maniacalmente" l'andamento dei lavori per evitare qualsiasi situazione che recasse danno al turismo sambenedettese.

"San Benedetto del Tronto - ha sottolineato in conclusione Carrabs - è stato precursore nell'utilizzare il dragaggio del porto per renderlo sicuro e praticabile dalle imbarcazioni e utilizzare, per il ripascimento delle spiagge, la sabbia dragata compatibile, mentre quella incompatibile impiegata per le casse di colmata. Sono circa dieci anni che i porti marchigiani non vengono dragati e siamo riusciti a dare una risposta con una sola azione amministrativa, attraverso la sinergie delle istituzioni: ministero dell'Ambiente, Regione e Comune. Il problema del dragaggio entro un anno sarà risolto in tutti i porti della regione prendendo come esempio la procedura e l'esperienza sambenedettese".