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Presentato il progetto: gli studenti diventano educatori contro l'alcolismo

Ascoli Piceno | Il progetto si è sviluppato per tutto l'anno scolastico ed ha coinvolto sette Istituti superiori del territorio ascolano per un totale di 49 classi e ben 1.020 studenti (di cui 533 maschi e 447 femmine).

Sono stati illustrati stamane alla stampa i primi risultati del "Peer Education ed Alcol", il progetto condotto dall'Unità Operativa PEAS (Promozione ed Educazione alla Salute) del Dipartimento di Prevenzione della Zona Territoriale 13 dell'ASUR Marche in collaborazione con il Servizio Formazione Professionale della Provincia finalizzato a migliorare tra i ragazzi delle scuole superiori la conoscenza delle conseguenze derivanti dall'uso e dall'abuso di alcol.

Il progetto si è sviluppato per tutto l'anno scolastico ed ha coinvolto sette Istituti superiori del territorio ascolano (Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Umberto I", Istituto Tecnico Agrario Statale "Celso Ulpiani", Istituto Tecnico Industriale "E. Fermi", Istituto di Istruzione Superiore IPSIA "Sacconi" IPSSCT "Ceci", Liceo Classico "F. Stabili", Liceo Scientifico "A. Orsini", Liceo "Trebbiani") per un totale di 49 classi e ben 1.020 studenti (di cui 533 maschi e 447 femmine).

L'iniziativa è stata caratterizzata da un metodo sperimentato quanto innovativo: la "Peer Education", una metodologia attraverso cui alcuni studenti, selezionati all'interno delle loro classi, diventano loro stessi educatori e promotori di buone prassi verso i loro coetanei sensibilizzandoli sui rischi dell'abuso di alcol. Statistiche, dati e metodologie del progetto saranno illustrate mercoledì 30 maggio, dalle 9 alle 13, presso la sala della Ragione del Palazzo dei Capitani, in un convegno a cui prenderanno parte, tra gli altri, l'assessore provinciale alla Formazione Professionale Emidio Mandozzi, il sindaco di Ascoli Piero Celani, il direttore della Zona Territoriale 13 dell'Asur Michele Carmosino e gli operatori che illustreranno il progetto. I 150 gli studenti "peer educator", formati cioè per educare i compagni, nel corso della cerimonia del 30 maggio racconteranno la loro esperienza nella veste di "educatori" e riceveranno gli attestati finali.

"Si tratta di un'iniziativa di prevenzione diretta a far conoscere ai giovani il rischi dell'alcol e a promuovere la cultura del rispetto delle regole - ha spiegato l'assessore Mandozzi - quando le istituzioni collaborano e lavorano in sinergia per rendere protagonisti i giovani, risultati importanti possono essere raggiunti".

"E' fondamentale che questo progetto diventi costante nel tempo - ha affermato il dott. Riccardo Amadio dell'Asur 13 - educare a stili di vita più corretti e sani è infatti un processo lungo che necessita di azioni strutturate nel tempo specie sul fronte dell'alcol".

"I giovani si sono dimostrati dei testimonial formidabili verso i loro coetanei - ha sottolineato il preside Narcisi - tuttavia il successo di questo metodo evidenzia la crisi di consenso delle strutture educative tradizionali. Pertanto occorre formulare da parte degli adulti percorsi innovativi".

"Dall'indagine effettuata tra gli studenti è emerso che il 75% dei maschi e il 59% delle femmine fa consumo di alcol e la bevanda preferita è la birra, seguita dal vino e dai superalcolici - ha affermato la dott.essa Maria Grazia Mercatili, responsabile del PEAS dell'Asur - ma il dato più allarmante è che il 12% dei maschi ed il 4% delle femmine beve dalle 6 alle 11 volte al mese, ossia 5 o più unità di bevanda alcolica nella stessa sera. Numeri che, seppur in linea con quelli europei e mondiali, ci invitano a rispondere ad una problematica molto estesa".

"Il progetto è stato finanziato con il FSE (Fondo Sociale Europeo) - ha dichiarato il dirigente del Servizio Formazione Professionale della Provincia, Maurilio Cestarelli - e si inserisce in un ampio ventaglio di iniziative che la Provincia promuove sul fronte della prevenzione e del disagio giovanile".

"Il risultato dell'intervento è stato molto soddisfacente - ha concluso la dott.ssa Teresa Nespeca, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asur 13 - in quanto ha permesso la creazione di una ‘benefica reazione a cascata' tra gli studenti in grado di facilitare la circolazione delle conoscenze legate all'alcol e alle tematiche correlate".

28/05/2007





        
  



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