Senigallia: un altro bel volto della nostra regione
San Benedetto del Tronto | L’antica città dei Galli Senoni regala al visitatore innumerevoli tesori racchiusi tra le mura del suo affascinante centro storico e offre angoli pittoreschi e accoglienti.
di Elvira Apone

la Rocca Roveresca
Antica capitale dei Galli Senoni, sconfitti dai Romani nel III secolo a. C., Senigallia accoglie il visitatore con grazia ed eleganza, dischiudendo in modo naturale e spontaneo i tesori nascosti tra le mura del suo affascinante centro storico.
Dal Foro Annonario, un ampio e luminoso piazzale circolare in mattoncini d’argilla chiara, si arriva, attraversando piazza Manni, alla Rocca Roveresca, uno dei fiori all’occhiello della città. Un tempo baluardo difensivo, questa rocca, che prende il nome dal duca Giovanni Della Rovere, il primo della casata a governare Senigallia, ha svolto nei secoli diverse funzioni, fino a divenire centro di mostre ed eventi culturali. La sua struttura massiccia e imponente è frutto di ampliamenti e di aggiunte di torri e bastioni, per poi assumere la sua forma definitiva nel 1478, grazie al lavoro di due degli architetti che resero grande anche la città di Urbino al tempo del duca Federico da Montefeltro.
Di fronte alla Rocca, si erge il Palazzo del Duca, fatto costruire da Guidobaldo II della Rovere per ospitare la sua corte e i visitatori occasionali. Questo palazzo rinascimentale, ricco e raffinato al suo interno, sembra contrastare con l’austerità e la linearità della piazza, impreziosita soltanto dalla graziosa fontana delle Anatre. È da questa piazza che si dipanano le vie del centro storico, cuore pulsante della città, ricco di caffè e di negozi, pullulante di vita e di arte, con i suoi palazzi antichi e i suoi edifici storici, tra cui svettano il settecentesco Palazzo del Governo, attuale sede del Comune, e Palazzo Mastai, dove nel 1792 nacque papa Pio IX.
Ma forse il fascino di Senigallia è racchiuso tra i suoi Portici Ercolani che, lungo la riva destra del fiume Misa, che attraversa il centro storico, si susseguono in centoventisei arcate di pietra d’Istria risalenti alla metà del Settecento, quando Senigallia era all’apice del suo sviluppo, grazie all’intenso traffico di merci provenienti da ogni parte d’Europa che si svolgeva proprio sotto questi portici. Da qui, passando per il ponte 2 Giugno, si raggiunge via Carducci, un pittoresco viale che conduce fino a Porta Lambertina, dedicata a papa Benedetto XIV e costruita anch’essa in pietra d’Istria nel 1751, dopo il primo ampliamento della città. Questo piccolo angolo di Senigallia si anima soprattutto in estate, ma al tramonto, e specialmente di sera, attrae il visitatore per la sua atmosfera serena e raccolta, per quel senso di pace e di tranquillità che si prova percorrendo a piccoli passi il selciato segnato ai lati da file di alberi sempreverdi.
E per respirare un po’ di aria pura, una passeggiata sul lungomare, con la luce del sole che rischiara case e chalet, svela un altro aspetto di Senigallia, quello di città di mare, vivace e affollata durante la bella stagione, un po’ assonnata in inverno e sotto la pioggia, ma sempre attiva e vitale, attraente e accogliente. E se vi trovate sul lungomare, non potete fare a meno di dare un’occhiata alla Rotonda a mare, simbolo e vanto della città, sala da ballo negli anni sessanta, luogo di mostre, spettacoli e concerti oggi, splendida terrazza sul mare che, come una conchiglia di cui rammenta la forma, guarda verso l’orizzonte, lambita dalle acque del mare Adriatico e accarezzata dalla brezza marina che spesso, lungo le nostre coste, guida i gabbiani sulla riva.
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29/05/2016
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