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Affari italiani: lo stile che fa politica

| FILOTTRANO - Il leader di Forza Italia uomo non “arbiter elegantiarum”

di Andrea Carnevali


Lo stile maschile ha raggiunto risultati soddisfacenti nella ricerca dei tessuti,  nella qualità  e nel  ‘personal touch’ . 

Lo raccontano i sarti di Ancona i quali sono abili artigiani nello svelarci aspetti del costume sociale ed artistico del  local-cosmopolitismo.

Nel  contesto internazionale, però, emerge lo stilista Luca Paolorossi di Filottrano: informale capace di confrontarsi con i marchi più prestigiosi. Con la Sartoria Paolorossi s’indossa lo stile che supera i capricci delle poche attenzioni e  si scopre il piacere di esprimersi, rimanendo coinvolti. Un linguaggio sfumato adatto al medium, dove  si potrebbero ritrovare autori e conduttori di format che incollano gli spettatori davanti alla Tv. 

Anni fa, erano i registi che parlavano con il loro sguardo sulla realtà come nelle storie di Fellini, Rossellini, Visconti, Antonioni.  Per contro, oggi,  le frivolezze e le incoerenze inchiodano alla televisione. Nel cyber-mercato si cerca continuamente il  ‘rinnovamento’. 

Ma a pensarci davvero è stato proprio Silvio Berlusconi, fondatore della Finivest,  a non cambiare, perché da trent’anni porta le stesse cose: un doppiopetto blu o grigio di Ferdinando Caraceni; oppure riceve in tuta blu girocollo;  e indossa camicie di Bianca Mauri.

Insomma, da trent’anni, come le sue scarpe di Albertini di via del Gesù a Milano. Fin troppo classico perfino per i balletti di ‘Buona Domenica’. A Luca Paolorossi il suo stile  fa pensare alla “sicurezza, più che ad una  spinta verso il dinamismo della società italiana e alla speranza di una rapida ripresa dell’economia e del  benessere.

Oggi  come oggi  - dice ancora lo stilista di Filottrano -  l’intraprendenza italiana ed il desiderio di riscossa sono meglio rappresentati dallo stile e dall’eleganza di Luca Cordero di Montezemolo”. Se il premier deve pronunciare un discorso  pubblico oppure partecipare ad una trasmissione indossa l’orologio ‘Nileg’ del padre Luigi.

Ma anche per lui, forse, è tempo di rinnovarsi.  Sarebbe,  afferma ancora, Paolorossi, “più disinvolto se legasse il suo look alle varie fasi della giornata, come dettano le regole dell’eleganza.

Per la mattina un Principe di Galles sui toni del marrone o  tortora,  camicia di un celeste luminoso e cravatta regimental ton sur ton; per il pomeriggio un gessato grigio con camicia celeste e cravatta tinta unita sui toni del grigio. Per la sera un  completo occhio di pernice blu preferibilmente con un gilè”.

Allo stile di Berlusconi dovremmo riconoscere il marchio di fabbrica?  “Berlusconi ha uno stile tutto suo: estremizzando un po’ si potrebbe dire che, in realtà, il Presidente del Consiglio non ha stile, nel senso che ha fatto proprio un gusto nel vestire ‘assoluto’ , tinte blu per i completi, cravatta a pois, scarpe nere, a qualsiasi ora della giornata. Ha di fatto abbattuto il concetto di eleganza nei diversi momenti della giornata”. 

“Eleganza è stare bene con se stessi, sentirsi a proprio agio in qualsiasi occasione e vicino a chiunque. E’, come diceva Lord Brummel, la persona davvero elegante è quella che non si nota, che non dà mai nell’occhio. Mi sembra che con il suo modo di vestire Berlusconi punti a non farsi includere in una classe sociale particolare, ma tenda piuttosto a dimostrarsi stilisticamente ‘omogeneo’ a più categorie sociali e professionali. I suoi completi sono gli stessi del manager della grande azienda, ma anche quelli dell’assicuratore o dell’avvocato, o del giovane in carriera nel lavoro o in politica. In questo modo il Presidente del Consiglio fa scattare nella gente  un meccanismo di identificazione che lo fa percepire in qualche modo come uno di loro”.

Si potrebbero adattare a Berlusconi i “fatti su misura” ?

“In realtà, Berlusconi veste da sempre su misura. Anzi proprio per rimanere nell’ambito dell’eleganza made in Marche è cliente fisso di una famiglia di maestri della sartoria marchigiana Caraceni, partiti da Macerata, ormai  famosi in tutto il mondo.

Lo definirei piuttosto rassicurante, con qualche scivolata verso la monotonia cromatica e di scelte. Il made in Italy è notoriamente un marchio leader della moda nel mondo. Ma Berlusconi  non è un testimonial del made in Italy: lui è  interprete di un’eleganza molto britannica. L’Italia è leader in tutto il mondo per le innovazioni non certo per il doppiopetto, per i completi classici;  per quello ci sono gli inglesi, maestri inimitabili, ma molto più compassati e, appunto, tradizionalisti. In sostanza, l’abito del nostro premier non offre spunti che lo facciano riconoscere come una creazione del gusto e dello spirito italiano”.

Non crede che Berlusconi abbia acquisito il ruolo di “arbiter elegantiarum” in tante rubriche e apparizioni televisive?    

“Penso che il leader di Forza Italia non vada in tv per parlare di moda, e per fortuna,  visto che in Italia i problemi da affrontare sono ben altri. Nemmeno mi sembra che voglia rivendicare questo ruolo, che lascia ad altri. A parte il già citato Luca di Montezemolo, non mi dispiace lo stile di Lapo Elkann, che sta guidando con belle intuizioni il marketing del marchio Fiat. Ma se dovessi indicare un vero arbiter elegantiarum potrei citare Paolo Guarnieri, direttore dell’Hotel “Principe di Savoia” di Milano. Un autentico signore nei modi e nel vestire, maestro di sensibilità e di eleganza. Forse per questo lo si vede poco in tv”.


Luca Paolorossi, 32 anni, di Filottrano, porta nel Dna la traccia di una tradizione avviata a inizio ‘900 dal prozio, Isidoro Garbuglia, che aprì bottega nel piccolo centro della Valle Esina per produrre abiti talari. Paolo Rossi realizza  abiti da  corner nel Grand Hotel Boscolo Palace di Roma e all’Hotel Gallia di Milano. All’estero opera nei corner sulla piazza Puskin a Mosca e nell’Hotel Burj al Arab di Dubai, tempio del lusso a sette stelle. Lo stilista è orgoglioso delle sue radici e punta sul connubio “moda&palato”.

Da alcuni mesi Luca Paolorossi è Look Director della storica discoteca Pashà di Riccione, di cui ha contribuito al rilancio in grande stile nel dicembre scorso. Luca ha disegnato e realizzato tutti gli abiti per lo staff della discoteca culto della Dolce Vita romagnola.

29/05/2005





        
  



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