Arrabbiati o delusi, ma tutti  convinti che la Samb meritava la vittoria. Il goal segnato dal Napoli al secondo minuto fuori dai tempi regolari di gioco del secondo tempo ha rovinato la festa dei tifosi. Già allo scadere del 90° molti tifosi immaginavano di dover sfilare per il lungomare e le vie cittadine, formando un lungo carosello di auto e motorini, sventolando le bandiere rosso-blu e gridando la gioia della vittoria. Ma in due minuti c’è stata la beffa!
Abbiamo aspettato i tifosi fuori dal Riviera e abbiamo sentito alcune loro opinioni, anche se forse per rabbia o forse per stanchezza non hanno voglia di lasciare dichiarazioni.

Daniele che ci puoi dire di questo pareggio?
“Non ci sono parole, sono esausto, non ho più la voce. Ho gridato per tutto il tempo. Poi il gol...non ci sono spiegazioni!”
Incontriamo Adriano e Gianluca, padre e figlio che allo stadio, oltre alla tensione hanno sofferto anche il caldo. “Non meritavano il pareggio! Ma non importa, dobbiamo far bene a Napoli”.

Poco più in là sventola una bandiera a scacchi rosso-blu. Sono i fratelli Mitrione. Di origine Argentina, da un mese in Italia, ma già tifosi della Samb. Agostino ci dice “Il pareggio mi sembra giusto visto che nel secondo tempo la Samb ha giocato lenta, doveva farsi sotto. Il Napoli lo ha fatto ed è risultato vittorioso”. Si ferma in macchina anche Luigi Spaletra e con fermezza dice “La Samb ha giocato bene il primo tempo. Poi, come al solito, nel secondo tempo ha tirato i remi in barca e c’è stato il pareggio. E’ un peccato, potevamo arrivare al San Paolo con una vittoria in tasca!”.

C’è anche chi non guarda tanto al risultato, ma si sofferma su altri problemi. Luca Lelli con un velo di polemica nei confronti della società dice: “Sono 10 anni che seguo la Samb. E sono 10 anni che ho l’abbonamento per i distinti. Quest’anno non ho fatto l’abbonamento a causa dell’aumento dei prezzi. I playoff non potevo non vederli. Il pareggio mi è sembrato ingiusto. Strano che il Napoli, nel secondo tempo,  sia entrato in campo con un’altra mentalità. Chissà se la loro è stata solo fortuna?”