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Conad Adriatico cresce del 6,4% e sostiene l'economia marchigiana

Ascoli Piceno | La cooperativa investe nello sviluppo e crea nuovi posti di lavoro. Pronti 8 milioni di euro per creare 150 nuovi posti di lavoro.

Soci Conad

«Stiamo affrontando una difficile e complessa congiuntura economica investendo su ciò che sappiamo fare meglio, sulla valenza vincente della marca commerciale Conad, sui nostri soci imprenditori a disposizione dei quali mettiamo gli strumenti più adeguati per fare nuovo sviluppo e dare risposta alle esigenze delle famiglie soprattutto in materia di consumi e convenienza». Eʼ questa la ricetta dellʼamministratore delegato di Conad Adriatico Antonio Di Ferdinando per affrontare un anno che non si
prospetta migliore del 2010, in termini di consumi, presentata, nella mattinata, nel
corso della conferenza stampa alla quale era presente anche il direttore generale
di Conad Francesco Pugliese.

«Nelle ultime rilevazioni di Unioncamere la nostra azienda, per dimensione, è la
prima impresa delle Marche nel comparto della distribuzione e la seconda in
valore assoluto», afferma Di Ferdinando. «Questo dato ci conforta e ci è di stimolo
per fare sempre di più e meglio affinché in questa regione, la cooperativa possa
essere sempre più presente perseguendo e ampliando i propri progetti di
sviluppo». E non potrebbe essere altrimenti, visto che è proprio grazie alla
iniziativa di un gruppo di imprenditori della provincia di Ascoli che nel 1972 la
cooperativa ha preso vita, e che è grazie a loro e a coloro che si unirono negli
anni successivi che da quel momento una realtà locale ha saputo crescere fino al
punto di entrare a far parte del grande sistema Conad. Per lo sviluppo nellʼarea marchigiana, nelle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, la cooperativa investirà nei prossimi due anni 8 milioni di euro per realizzare 10 nuovi punti di vendita che svilupperanno un giro di affari di circa 50 milioni di euro e creeranno più di 150 posti di lavoro.

Lo stretto legame con il territorio è testimoniato anche dallʼinvestimento che la
cooperativa sta sostenendo per la ristrutturazione della sede di Monsampolo del
Tronto. «La ristrutturazione si completerà nel mese di giugno ed è importante non
solo per lʼinvestimento di quasi due milioni di euro - chiarisce Di Ferdinando - ma
soprattutto perché è il segnale della volontà di Conad Adriatico di voler rendere
più profonde le proprie radici nella regione, ponendosi in maniera sempre più
determinante come agente che contribuisce alla crescita della comunità in cui
opera».

I 62 punti di vendita di Conad Adriatico presenti nelle tre province marchigiane -
due Conad Superstore, tre Conad, dieci Conad City, un Todis, sedici Margherita e
trenta negozi tradizionali - hanno sviluppato nel 2010 un fatturato di 70 milioni di
euro, cresciuto del 6,4 per cento nei primi tre mesi dellʼanno in corso. La
cooperativa opera nelle tre province marchigiane con 631 collaboratori e soci e
detiene una quota di mercato del 7,3 per cento su base regionale e di circa il 10
per cento in ciascuna delle tre province del territorio. «Lʼattuale quota di mercato
nelle Marche è la conferma di quanto sia difficile essere profeti in Patria - annota
Di Ferdinando -, fatte salve alcune importanti eccezioni. Tutto lʼimpegno dei
prossimi due anni mirerà proprio nella direzione di consolidare ed aumentarla di
almeno 2 punti».

Tutti i format di vendita, e le relative insegne, sono ormai un punto di riferimento in
tutto il nostro territorio, perché capaci di coniugare unʼampia offerta commerciale e
una forte valorizzazione delle produzioni tipiche locali con doti di qualità e
convenienza che rendono i prodotti Conad apprezzati da un numero crescente di
clienti: sono 159 i fornitori agroalimentari marchigiani da cui Conad Adriatico ha
effettuato nel 2010 acquisti per un importo che supera i 55 milioni di euro.
In una regione dove la ripresa economica mostra unʼintensità insufficiente per
recuperare i livelli produttivi precedenti lʼavvio della recessione, le prospettive del
mercato del lavoro permangono incerte e la composizione del carrello della spesa
non si discosta da quello nazionale - meno carne, pasta, pane, frutta e verdura -
è positivo il contributo che Conad Adriatico ha fornito alla tutela del potere
dʼacquisto delle famiglie e al contenimento dellʼinflazione.

Nel corso del 2010 sono state lanciate 11 iniziative promozionali in più rispetto
allʼanno precedente nei canali super, con una gamma arricchita di tremila prodotti
e un incremento dellʼincidenza promozionale sulle vendite del tre per cento. Un
ruolo di primo piano lʼha avuto il prodotto a marchio, con Carrello Felice, 12
momenti promozionali allʼanno, ciascuno della durata di un mese, con 50
prodotti, ogni volta diversi, scontati del 25 per cento.
Le promozioni hanno inciso per il 22,7 per cento sul fatturato e hanno fatto
risparmiare ai clienti 18,5 milioni di euro. Per il 2011 le previsioni di Conad
Adriatico sono tali da stimare che il risparmio potrà crescere di 2 punti percentuali
raggiungendo i 19 milioni di euro.

Soddisfacente anche lʼandamento delle vendite dei prodotti a marchio, la cui
incidenza sulle vendite complessive è cresciuta anche nei primi mesi dellʼanno in
corso grazie ad alcune centinaia di novità tra cui in particolare i prodotti
appartenenti alle linee Conad Kids, Sapori&Dintorni Conad, Eco+ (extralimentare),
e la nuova linea di prodotti salutistici AC Alimentum Conad. Per assicurare
ulteriore convenienza alle famiglie, Conad Adriatico ha introdotto anche offerte di
prodotti legate alle quantità di acquisto. Le vendite dei prodotti a marchio
rappresentano il 18 per cento di quelle totali e rafforzano il posizionamento
competitivo delle insegne Conad nel mercato.
La solidità del gruppo, la scelta di servizi declinati in funzione dei singoli format e
concepiti in unʼottica di moderna efficienza, e il piano di investimenti per lo
sviluppo rendono Conad Adriatico protagonista della distribuzione organizzata:
867 milioni di euro di fatturato nel 2010, in crescita del 2,6 per cento rispetto
allʼanno precedente, un patrimonio netto prossimo ai 98 milioni di euro, 340 punti
di vendita e 5.088 collaboratori.

«Abbiamo ottenuto un buon risultato economico, nonostante il quadro di
stagnazione economica e di crisi dei consumi di cui non si intravede ancora la
fine», sottolinea Di Ferdinando. «Il piano degli investimenti va nella direzione di
fornire un supporto allʼeconomia locale, con una crescita di fatturato in regione,
pari allʼ11,3 per cento. Eʼ un risultato che conferma il buon posizionamento delle
nostre insegne ed è ben recepito dai clienti: la qualità e la convenienza sono due
delle nostre carte vincenti per "aggredire" un mercato che vede la marca
commerciale sempre più vicina a quelle leader. Voglio ribadire che lo sviluppo è
promosso dai soci imprenditori marchigiani che operano sul territorio: il nostro
impegno è fornire loro il supporto migliore per contribuire alla crescita e alla
valorizzazione dei territori in cui sono presenti le nostre insegne. Le nuove
aperture significano nuovi posti di lavoro, sostegno a piccoli e medi imprenditori
locali, valorizzazioni delle migliori produzioni locali, rispetto delle tradizioni e
politiche sempre attente al contenimento dei prezzi a difesa della spesa dei clienti
non disgiunte da una forte attenzione alla qualità dei prodotti».

Eʼ una partita che si giocherà sullʼefficienza e sulla qualità del servizio quella che
Conad Adriatico è chiamata a giocare al tavolo della crisi dei consumi. Una crisi
alla quale si deve far fronte, sottolinea lo stesso Di Ferdinando, recuperando
efficienza e riducendo i costi di filiera in modo da liberare le necessarie risorse
economiche da investire nel territorio e sostenerne le potenzialità. «Eʼ la strada
maestra per alimentare nelle economie locali nuove opportunità di sviluppo e
promuovere una imprenditorialità che valorizzi quel modello cooperativo tra
imprenditori che, più di altri, esalta il capitale umano».

Conad nel 2010 - Il gruppo Conad è cresciuto nel 2010: il giro dʼaffari ha
raggiunto i 9,775 miliardi di euro, il 5,1 per cento in più rispetto allo scorso anno, e
la quota di mercato ha raggiunto il 10,1 per cento. Si è rafforzata anche la
leadership nei supermercati, salita al 15,6 per cento, e quella nei punti di vendita
di vicinato, oggi al 13,2 per cento (fonte: Nielsen). Una leadership costruita su
2.900 punti di vendita presenti in 1.432 comuni di tutte le province italiane, un
migliaio dei quali al centro di un progetto che ridisegna la mappa dei punti di
vendita Conad in base ad una ridefinizione dʼuso per caratteristiche e ruolo
anziché, come è avvenuto sinora, per insegna, al fine di presentare ai
consumatori punti di vendita facilmente riconoscibili, funzionali, rispettosi
dellʼambiente e con contenuti omogenei.

Negli assortimenti, Conad ha lanciato dal 2005 al 2010 più di 120 prodotti lʼanno a
marca commerciale e la novità del 2010 è stata la linea AC Alimentum Conad,
prodotti a marchio dedicati allʼarea del benessere: 30 prodotti affiancheranno i
probiotici, gli yogurt per la regolarità, il latte e le bevande a base di frutti già
presenti sugli scaffali. Il fatturato della marca commerciale è cresciuto del 9,50 per
cento rispetto al 2009, raggiungendo i 1.605 milioni di euro. In tale strategia si
inserisce lʼinnovazione Conad in termini di liberalizzazioni. I dieci distributori di
carburante Conad hanno fatto registrare a fine gennaio un prezzo medio
ponderato al litro inferiore di 10 centesimi di euro a quello medio mensile Italia
rilevato dal ministero dello Sviluppo economico. Da quando, nel 2005, è stato
aperto il primo distributore di carburante a Gallicano (Lucca), gli automobilisti
hanno risparmiato 16 milioni di euro.

225 milioni i litri complessivamente erogati dal 2005 ad oggi, con una produttività
annua superiore ai 10,6 milioni di litri rispetto alla media della rete italiana di
distributori, ferma a 1,6 milioni di litri. La convenienza Conad non è, tuttavia,
sinonimo solo di carburanti. Complice la crisi economica e la riduzione del potere
di acquisto delle famiglie, il marchio Conad cresce anche in altri segmenti
innovativi come risposta allʼevoluzione delle esigenze e ai mutati stili di vita dei
clienti. In tale strategia si inquadra lʼapertura delle 40 parafarmacie per la vendita
dei farmaci acquistabili senza obbligo di presentazione della ricetta medica e dei
parafarmaci e dei 10 concept Ottica, un mercato che in Italia è in crescita
costante. Le sole parafarmacie hanno assicurato ai clienti un risparmio di 6 milioni
di euro.

«Nella spesa di una famiglia media italiana - 2.442 euro al mese, 43 euro in meno
rispetto al 2007 - i prodotti alimentari incidono per il 18,9 per cento», fa notare il
direttore generale di Conad Francesco Pugliese. «Le nostre politiche
commerciali rispondono alle nuove esigenze dei clienti. Dobbiamo, tuttavia,
produrre la massima efficienza, essere capaci di anticipare nuovi modelli di
consumo e nuove spinte consumeriste. Le famiglie acquistano prodotti di qualità
ma convenienti oppure lʼeccellenza alimentare. Per questo spingiamo sulla marca
commerciale e sulla linea premium Sapori & Dintorni Conad. In termini di
liberalizzazioni stiamo facendo la nostra parte, ma vorremmo essere messi nelle
condizioni di poter fare tanto di più. Crediamo che le liberalizzazioni siano
unʼesperienza che merita di essere seguita e sviluppata, nellʼinteresse primario
dei clienti. Vogliamo emergere da una certa omogeneità e abbiamo la certezza
che razionalizzare quanto offriamo si tradurrà in vantaggi per lʼindustria, per il
cliente e per Conad».

03/05/2011





        
  



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